Dopo quasi due mesi la Task Force della Casa bianca per il Covid-19 ha tenuto una conferenza stampa per informare i cittadini sullo stato della pandemia negli Usa, mentre più della metà degli Stati registra un aumento dei casi.

Alla conferenza stampa ha preso parte il vice presidente Mike Pence ma non Trump. Poco prima che cominciasse il briefing il governatore repubblicano del Texas ha ordinato di chiudere i bar e dimezzare la capienza dei ristoranti poiché si temono impennate «apocalittiche» se le attuali tendenze continueranno. In Florida è stato riportato l’incremento più alto di nuovi casi in un solo giorno, 8.942. Anche lì il governatore ha annunciato la chiusura di bar e ristoranti.

In questo contesto le affermazioni normalizzati di Pence sono sembrate arrivare da un universo parallelo: ha ripetuto il concetto caro a Trump, secondo cui l’incremento dei casi di infezione è da attribuire a un incremento del numero dei test effettuati, e ha rassicurato la popolazione dicendo che i nuovi infetti sono per lo più giovani, quindi meno vulnerabili. Pence ha anche più volte invitato gli americani a pregare.

Sul palco con il vicepresidente erano presenti anche Anthony Fauci, il massimo esperto di malattie infettive della nazione, la coordinatrice della risposta al coronavirus della Casa bianca Deborah Birx e il segretario per la salute e i servizi umani Alex Azar che hanno dato una visione del problema più realistica e pragmatica. Pence, nelle sue raccomandazioni ai cittadini, non ha mai menzionato l’uso della mascherina diventato ormai, grazie alla retorica di Trump, un simbolo della sinistra.

Tutti gli esperti ne hanno sottolineato l’importanza. Fauci ha definito ciò che sta accadendo un «cambio di paradigma» in gran parte guidato dai giovani: «Abbiamo a che fare con i giovani, persone che spesso sono asintomatiche e che vengono infettate in un contesto comunitario in cui non si sa chi identificare, isolare e contattarne i contatti».

Riguardo il sistema di tracciamento Fauci ha dichiarato che le cose non stanno andando bene, per ragioni sociali oltre che tecniche. Secondo Fauci i cittadini afroamericani e ispanici, tra i più colpiti dal virus, quando vengono contattati telefonicamente dai tracciatori, non rispondono «perché vedono comparire un numero governativo, e non si fidano del governo». Fauci si è poi rivolto a coloro che «si sentono invincibili: in questo momento siamo tutti interconnessi».

Le cose negli Stati inizialmente più colpiti, New York e New Jersey, vanno meglio, ma se non si risolveranno le curve di quelli ora messi peggio, le cose torneranno ad andare male anche nel nord est. «Non solo – ha specificato Fauci – Siamo toccati anche da ciò che succede in Europa o in Cina. Non ho mai visto un virus che si sparge così. Alcuni non hanno quasi niente, altri muoiono, ma tutti sono parte della dinamica. Se ti infetti diventi parte di un processo che alla fine porterà all’infezione di qualcuno che è vulnerabile. Abbiamo responsabilità individuali e collettive durante una pandemia. Puoi essere parte del problema o della soluzione».