Più 62% negli Stati uniti e in Canada; più 20% in Asia e più 14% in Medio oriente: il Covid ha ripreso a circolare con forza nel mondo. Su base nazionale, i Paesi Bassi registrano il maggiore aumento delle infezioni (512%) con 7.410 nuovi casi al giorno. Il Centro europeo per il controllo delle malattie spiega: «Al 15 luglio in Ue c’è stato un aumento medio del 64,3% dei casi settimanali rispetto alla settimana precedente. Nella prima settimana di agosto saranno quattro volte di più rispetto a oggi». Gli aumenti più bruschi sono stati segnalati nella fascia 15-24 anni. La variante Alpha (ex Inglese) è stata rilevata nel 42,5% dei casi, la Delta nel 39,1% ed è destinata a diventare prevalente entro agosto. Nel Regno Unito, dove circola forte, i nuovi positivi ieri sono stati 51.870, il dato più alto dal 15 gennaio.

LA SITUAZIONE PEGGIORA anche in Italia, come dimostra il monitoraggio del venerdì dell’Istituto superiore di Sanità. L’indice Rt è salito a 0,91, la scorsa settimana era 0,66, la proiezione a una settimana lo dà a 1,24. In sei regioni il limite di 1 è stato già superato: Abruzzo (1,21), Campania (1,12), Liguria (1,12), Bolzano (1,18), Sardegna (1,12) e Veneto (1,17). A un passo da quota 1 Piemonte, Calabria, Umbria, Sicilia e Lombardia. In rialzo anche l’incidenza: 19 casi su 100mila abitanti contro gli 11 di una settimana fa. Comunque lontani da quota 50 che porterebbe i territori in zona gialla. Si tratta di infezioni contratte nella seconda metà di giugno ed è il preavviso di una crescita di contagi.

QUASI TUTTE LE REGIONI sono state classificate a rischio moderato tranne la provincia di Trento e Valle d’Aosta, ancora a rischio basso. Aumenta il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (2.408 contro 1.539 di una settimana fa). La percentuale dei casi rilevati attraverso il tracciamento scende (31% contro 32,6%); aumenta la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46,2% contro 40,3%). Solo il 22,8% è stato diagnosticato attraverso lo screening. «La trasmissibilità sui soli casi sintomatici cresce – sottolinea il report – espressione di un aumento della circolazione virale principalmente in soggetti giovani e più frequentemente asintomatici». Le fasce d’età più colpite sono 10-19 e 20-29; l’età mediana dei casi 28 anni, 50 dei ricoveri, introna ai 70 dei decessi.

RESTA BASSO l’impatto sugli ospedali. Nessuna regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica, entrambi i settori registrano un tasso di occupazione medio del 2%. Uno studio sulla variante Delta, proiettato al 31 agosto, prevede uno scenario con tassi di occupazione del 5-10%, comunque inferiori alle soglie critiche (rispettivamente 30 e 40%). «Ci sono 2,5 milioni di over 60 che non hanno iniziato a vaccinarsi – ha spiegato Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss e portavoce del Cts -. Importante poter proteggere queste persone per evitare gli effetti più critici dell’infezione». Nella fascia 60-69 anni solo il 57% ha completato la vaccinazione, tra i 70-79enni il 74%.

«La variante Delta tende a imporsi. Importante individuare precocemente nuovi casi e raggiungere la copertura vaccinale con la doppia dose – ha proseguito Brusaferro -. L’aumento della trasmissibilità della Delta è tra il 33 e il 110%. Ad agosto potrebbe esserci un aumento di occupazione dei posti letto ma comunque sotto le soglie critiche. L’attenzione oggi va posta nel vaccinare con ciclo completo le fasce più grandi, quindi più fragili, e poi i giovani per frenare la circolazione del virus». Attività di testing e sequenziamento non bastano. Bisogna correre con le vaccinazioni e conservare le norme di sicurezza: «Gli inglesi fanno tantissimi tamponi, cinque volte sopra la media dei paesi europei, ma non mi sembra che questo impedisca all’infezione di diffondersi» ha spiegato il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

SI CONTAVANO ieri pomeriggio 60.196.129 di dosi di vaccino somministrate; 25.988.014 gli italiani che hanno completato il ciclo, pari al 48,12% della popolazione over 12 anni. I nuovi casi sono stati 2.898 su 205.602 test. Indice di positività all’1,4%. I decessi sono stati 11. Salgono i ricoveri in terapia intensiva: 161 in totale con 8 posti occupati in più rispetto a giovedì; 1.088 nei reparti ordinari (uno in meno). In isolamento domiciliare 41.465 persone. La regione con più casi è stata il Lazio con (443) quindi Veneto (425), Lombardia (399), Sicilia (386). Si iniziano ad avvertire gli effetti degli Europei di calcio: a Roma 91 positivi dopo avere assistito in un pub di Monteverde alla partita Italia – Belgio. In Sicilia 4 comuni sono zona rossa: Gela, Mazzarino, Riesi e Piazza Armerina.