Si è chiuso il nuovo Rischiatutto, ma si è chiuso prima ancora di cominciare. Avrebbe avuto bisogno di più tempo, infatti. L’idea di Fabio Fazio di riproporre un programma storico della televisione italiana non era da deprecare, come hanno fatto molti commentatori stigmatizzando la mancanza di idee dell’azienda, la scarsa innovazione, eccetera.

Ma di ‘nuovo’, a prescindere, dovremmo oramai avere fatto il pieno in questi anni, per capire che non è di per sé sufficiente a certificare qualità e risultati. Il programma di Fazio non ha deluso negli ascolti, anche se non ha neanche sfondato. Quello che ci sembra sia mancato è stato forse la capacità di trasformarsi in evento, così come riusciva ai quiz del passato. Si dirà che forse non è più quel tempo, e probabilmente oggi diventa sempre più difficile replicare quella caratteristica. Ciononostante, se il programma sarà ripreso, nella prossima stagione bisognerà dargli più tempo per costruirsi una propria identità. Una cosa, questa, che non si mette in piedi in poche settimane e che necessita giocoforza di lunga durata: il segreto è sempre quello, ben sperimentato nei quiz storici di Mike Bongiorno, e cioè la capacità di inventare personaggi, di fare dei concorrenti delle star tv, di affezionare il pubblico alle facce e ai volti del programma. Un meccanismo che in poche settimane, Rischiatutto ha debuttato a fine ottobre, non può scattare.

Per fare ciò, però aggiungiamo, occorrerebbe avere il coraggio di puntare molto di più sul quiz in sé, sulla gara, concentrando i tempi sulla competizione vera e propria, e sulle domande (magari con una selezione più rigorosa delle materie). Invece ci è sembrato che questo aspetto sia finito in sottordine, soffocato a volte dall’ invadente presenza degli ospiti e da un eccesso di autoreferenzialità. Tratti che alla fine hanno intaccato, a nostro parere, lo smalto della trasmissione, e l’hanno privata del ritmo e della tensione giusta, togliendo alla fine spazio al vero protagonista, che è, e rimane, il concorrente. Pur con questi limiti, Fazio comunque ha vinto la sua scommessa. Auguri.