Il tribunale di Catanzaro smentisce la questura di Cosenza: Simone Guglielmelli e Jessica Cosenza non sono individui socialmente pericolosi. Nessuna sorveglianza speciale, dunque. Il rigetto della proposta era stato chiesto anche dalla pm.

Nel provvedimento, arrivato giovedì, il giudice argomenta che i due attivisti cosentini, difesi dall’avvocato Maurizio Ricci, non vivono dei proventi di attività criminali, né sono dediti a violenze o ai reati previsti dalla legge per imporre tale misura. Che limita libertà di movimento e possibilità di relazioni sociali.

Il teorema accusatorio era stato costruito sulla base delle contestazioni agli ex ministri dell’Interno Marco Minniti e Matteo Salvini, di occupazioni di case contro l’emergenza abitativa, cortei per le donne e contro la malasanità calabrese. «Si conferma che l’attacco era mosso da una chiara volontà politica di fermare le battaglie sociali nel nostro territorio», commentano gli attivisti