«L’assalto alla sede della Cgil nazionale è un atto di squadrismo fascista. Un attacco alla democrazia e a tutto il mondo del lavoro che intendiamo respingere. Nessuno pensi di far tornare il nostro paese al ventennio fascista». Sono le prime parole con cui il segretario nazionale Maurizio Landini ha reagito all’occupazione subita nel corso del pomeriggio dalla storica sede romana del sindacato.

Castellino a sinistra e Fiore a destra

Alcune centinaia di manifestanti contrari al green pass l’hanno raggiunta e circondata mentre un gruppo, nonostante la presenza di una squadra di carabinieri in assetto anti-sommosa, è riuscito a sfondare l’ingresso ed entrare. Secondo il sindacato tra loro ci sarebbero stati «leader di Forza Nuova». In una foto pubblicata da FanPage si riconoscono il leader romano Giuliano Castellino e quello nazionale Roberto Fiore dell’organizzazione neofascista.

Il presidente della Repubblica Mattarella e il premier Draghi hanno telefonato a Maurizio Landini. Solidarietà alla Cgil è stata espressa anche dalle altre forze sindacali e dai partiti politici. LeU, Pd, 5 Stelle e Forza Italia condannano l’accaduto. Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) ha attaccato la ministra Luciana Lamorgese per la «mancanza di controllo» e poi solidarizzato con Cgil e forze dell’ordine. Matteo Salvini (Lega) ha invitato a non confondere la violenza di pochi con le ragioni degli altri.

L’attacco alla sede sindacale è stato soltanto uno degli episodi di un pomeriggio romano ad alta tensione. Alcune migliaia di persone si erano date appuntamento a piazza del Popolo per protestare contro la certificazione verde che nei luoghi di lavoro entrerà in vigore dal 15 ottobre. Il presidio si è poi trasformato in un corteo diretto al centro di Roma. I manifestanti si sono sparpagliati in diversi blocchi. Ci sono state tensioni e lancio di oggetti verso polizia e carabinieri. Un gruppo ha quasi raggiunto Palazzo Chigi.

Per rispondere all’attacco, la Cgil ha convocato per domenica mattina alle 10 un presidio davanti alla sede di Corso Italia 25, «a difesa del nostro sindacato, a difesa della democrazia contro ogni forma di squadrismo».

Le foto di Collettiva