I cittadini greci considerano ormai normale che per avere una carta d’identità o un passaporto debbano depositare le proprie impronte digitali. Sono anni infatti che questa misura è stata attivata in Grecia. Ma adesso pare che questo tipo di controllo a tappeto non basti più.

Dopo gli attentati di Parigi, un comitato di esperti sta esaminando l’aggiornamento delle carte d’identità greche in modo che soddisfino gli standard dell’Unione europea e anche degli Stati Uniti.

Secondo il quotidiano greco Kathimerini i documenti greci sarebbero ritenuti facilmente falsificabili, pertanto si sta esaminando quali nuovi dati biometrici dovrebbero essere inclusi sull’ultima edizione delle carte d’identità (costo stimato in 80 milioni di euro).

Oltre alle impronte, è probabile che la nuova versione includerà un microchip in grado di memorizzare i dati biometrici. Gli esperti dovranno presentare una proposta entro la fine del mese di gennaio.

L’impulso a questo programma è venuto dal segretario di Stato Usa John Kerry che nella sua visita ad Atene venerdì scorso ha promesso l’elargizione Usa di 24 milioni di dollari per aiutare il governo Tsipras nelle spese di accoglienza ai migranti.