Syriza rischia di finire sotto tiro in patria per un accordo da mezzo miliardo di euro –  voluto fortemente dal ministro della Difesa (di destra) Pammenos – per il riammodernamento di 5 aerei P-3B per la sorveglianza marittima. L’accordo – riporta il «Financial times» – è stato siglato sotto silenzio il mese scorso e sarebbe il più grande investimento militare ellenico dal 2006.

Malignamente, il quotidiano britannico ricorda le sfuriate di Tsipras contro le spese militari quando era il leader dell’opposizione.

Kammenos pretende gli aerei per aumentare il pattugliamento dei 15mila km di coste. Ma certo la spesa da mezzo miliardo per 5 aerei stride con l’impegno di 200 milioni per la crisi umanitaria dei migranti, attacca il centrista di To Potami Theodorakis.

La flotta degli Orion risale agli anni ’60 e l’anno scorso l’ex premier Samaras aveva ordinato il loro impiego al confine con la Turchia. Come l’Italia, la Grecia sta affrontando una massiccia ondata di profughi e migranti.

Secondo il «Financial Times» nei primi mesi del 2015 sono già 10.500 le persone che hanno raggiunto le coste greche (in tutto il 2014 sono state 25.000).