Dopo aver consigliato al governo tedesco di sospendere temporaneamente le somministrazioni del vaccino AstraZeneca, i ricercatori dell’università tedesca di Griefswald ora avanzano un’ipotesi che spiegherebbe il legame tra il vaccino e i rarissimi episodi di trombosi gravi registrati. Lo affermano in una ricerca pubblicata ieri sull’archivio online Research Square sotto forma di preprint – e quindi non ancora valutata da altri esperti – e firmata dall’equipe guidata da Andreas Greinacher.

Analizzando nove dei casi che hanno condotto a un blocco del vaccino in mezza Europa, i ricercatori hanno rilevato una somiglianza tra le anomalie della coagulazione osservate negli episodi legati alla vaccinazione e alcune forme di trombocitopenia (cioè la mancanza di piastrine, le cellule incaricate della coagulazione sanguigna) già osservate e associate, con altrettanto bassa probabilità, all’uso di eparina. Anche nei pazienti vaccinati colpiti da trombosi si è osservata infatti l’analoga formazione di trombi unita a trombocitopenia. Nessuno dei casi studiati dai ricercatori tedeschi però aveva assunto eparina. Dunque la somiglianza nei sintomi suggerisce che un meccanismo simile, ma non ancora noto agli scienziati, potrebbe essersi attivato anche nel caso del vaccino AstraZeneca.

Se l’ipotesi fosse confermata, si tratterebbe anche di una buona notizia. Per questo particolare tipo di patologie della coagulazione sanguigna, infatti, sono disponibili test diagnostici in grado di individuare tempestivamente la causa dei sintomi. Inoltre, esistono terapie che hanno già dimostrato la loro efficacia contro questo tipo particolare di trombocitopenie, a patto di riconoscerle rapidamente. In ogni caso, tranquillizzano i ricercatori, «senza chiari sintomi clinici di trombosi e/o trombocitopenia, non è necessario sottoporre i pazienti a test o a cure».

Lo studio è stato realizzato con grande velocità, visto che tra l’osservazione dei casi e la pubblicazione sono passate poche settimane. Questo è giustificato dalla rilevanza che può avere la scoperta ma rende anche necessario che ulteriori ricerche e valutazioni ne confermino la validità. Come precisa in una nota lo stesso archivio Research Square che ospita lo studio, le principali organizzazioni sanitarie continuano a ritenere i benefici del vaccino AstraZeneca largamente superiori ai rischi. Se anche l’associazione tra vaccino e questi episodi fosse confermata, si tratterebbe di un’evenienza rarissima (qualche caso per milione) e che in molti casi può essere affrontata da terapie adeguate.

Inoltre, lo stesso sito Research Square consiglia di esaminare attentamente i conflitti di interesse elencati dagli autori della ricerca, com’è buona norma fare in ogni pubblicazione medica. Due degli autori dello studio, Thomas Thiele e Sabine Eichinger, hanno dichiarato di ricevere finanziamenti dalla casa farmaceutica Pfizer, che potrebbe avere interesse a promuovere ricerche che danneggino una casa farmaceutica concorrente.