Trattative proseguite fino a tarda sera, ieri al ministero dello Sviluppo economico, per la vertenza della Ast di Terni. «Non sono possibili altri rinvii, i negoziati sono in questo momento in una fase di stallo, possono precipitare come riprendere quota», spiegava poco dopo le 19 il segretario Fiom, Rosario Rappa.

Rappa ha spiegato che restano distanti le posizioni sulla gestione di eventuali esuberi: «La Fiom non firmerà mai dei licenziamenti, un conto è la mobilità su base volontaria, un altro i licenziamenti».

Il piano originario, presentato in luglio, prevedeva 550 esuberi e lo spegnimento del secondo forno. Dopo l’estate, anche grazie al fatto che 150 lavoratori hanno accettato la buonuscita (80 mila euro lordi, 60 mila netti), si era scesi a quota 290. Ieri si è discusso il nodo relativo ai salari e agli integrativi: il gruppo Thyssenkrupp li ha azzerati completamente, lasciando in piedi solo l’indennità per il lavoro notturno.

Una svolta potrebbe arrivare se l’ad italiana, Lucia Morselli, presentasse un piano quadriennale con verifiche ogni sei mesi, come propongono i sindacati, anziché biennale con decisione a fine periodo sul destino del secondo forno (piano preferito dall’azienda). In ogni caso Morselli è attesa oggi a Essen, al quartier generale della Thyssen, e per questo la decisione potrebbe arrivare a breve.