Ennesima strage firmata al-Shabaab in Somalia: nella notte tra giovedì e ieri un gruppo di miliziani ha assaltato l’hotel Maka Almukarramah, a Mogadiscio. Ventinove i morti accertati, almeno 80 i feriti.

Un assedio durato quasi 24 ore (hanno usato gli ostaggi come scudi umani, ha fatto sapere ieri il ministro dell’Informazione Dahir Mahamud Gelle), fino all’uccisione degli attentatori – che si erano barricati in un edificio vicino – da parte delle forze di sicurezza somale. Prima di entrare nell’albergo, al centro della capitale, in una strada solitamente molto affollata, il gruppo ha lanciato un ordigno all’ingresso: i soccorritori, ad assedio ancora in fieri, hanno scavato tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti.

L’attentato segue a una serie di bombardamenti aerei Usa in territorio somalo contro il gruppo (81 i miliziani uccisi negli ultimi giorni; 24 i raid aerei nel 2019, già il doppio di quelli dell’intero 2018) e alla sfilza di attacchi con cui i jihadisti insanguinano da anni la Somalia e i paesi vicini.

Al-Shabaab continua a controllare ampie zone della Somalia, una realtà che ha convinto a non ridurre, come previsto, il contingente della missione dell’Unione africana.