Si allunga la serie dei rapimenti di massa in Nigeria, un fenomeno crescente che ha le sue radici in una zona grigia al confine tra jihadismo e banditismo a scopo d’estorsione.

Stavolta è accaduto nel Niger State, stato della Nigeria centro-occidentale. Un gruppo di uomini armati ha raggiunto a bordo di motociclette la città di Kagara ed è penetrato sparando nel convitto del Government Science College, il liceo scientidico locale. Secondo quanto riferito all’Afp da Muhammad Sani Idris, commissario all’informazione del governo locale, nell’edificio si trovavano al momento 650 studenti liceali; 27 di loro sono stati sequestrati e uno è stato ucciso. Tra i rapiti figurebbero anche 3 insegnanti e 12 familiari di questi ultimi, per un totale di 47 persone.

Stessa sorte era toccata pochi giorni addietro ai 21 passeggeri di un bus che transitava 50 km a sud sempre di Kagara, riapparsi poche ore dopo il sequestro in un video insieme ai loro carcerieri pesantemente armati.

È il frutto delle sinergie crescenti tra bande criminali e il gruppo jihadista Boko Haram, che nelle istituzioni scolastiche di tipo occidentale identifica il nemico n°1. L’ultimo clamoroso sequestro di studenti risale allo scorso dicembre, quando oltre 300 giovani sono stati prelevati da un istituto di Kankara, nello Stato settentrionale di Katsina, per poi essere rilasciati al termine di negoziati con le autorità.