Il giorno dopo è sempre più convinta di aver fatto bene a dire quello che pensa. Di possibili rettifiche o marce indietro Adele Gambaro, la senatrice che ha osato criticare Beppe Grillo dopo il flop elettorale nelle amministrative, non ne vuole infatti neppure sentir parlare. Anzi dal leader del movimento, che ieri le ha chiesto di nuovo di lasciare l’M5S, pretende le scuse per le parole che ha usato contro di lei. «Grillo deve stare attento, non può fare così – ha spiegato -. Non è più un uomo qualunque, rappresenta milioni di italiani. Io non ho offeso nessuno e sono stata offesa, pretenderò da lui pubbliche scuse. Sono una signora, ho una certa età e lui mi deve rispetto».
Altro che «tappezzeria», come l’avrebbero definita i colleghi per aver preso poche volte la parola durante le interminabili assemblee del gruppo. Gruppo che, sia detto per inciso, lei non ci pensa neppure a lasciare per passare al Misto. «Non ne ho la minima intenzione – chiarisce – Io sono ancora nel M5S e ci rimango finché non dovessero decidere di espellermi».
Ecco, il punto è proprio questo: l’espulsione o meno della senatrice-ribelle. E sì perché da tappezzeria adesso Adele Gambaro si è improvvisamente trasformata in una specie di bomba a orologeria che rischia di mandare a pezzi quello che resta dell’unità tra i parlamentari stellati, alcuni dei quali ancora ieri usavano toni e parole molto duri nei suoi confronti. Ma ormai è sempre più chiaro che la decisione su un’eventuale cacciata tiene sulla griglia deputati e senatori 5 Stelle, o almeno quanti tra loro cercano ancora di tenere assieme i cocci. Comunque la si voglia mettere, infatti, la questione presenta più di un problema. Se la maggioranza dovesse decidere per l’espulsione, la scelta porterebbe di sicuro alla luce il dissenso di quanti, finora, hanno preferito tacere ma che sono contrari a mandar via una persona solo perché ha detto quello che pensa. Una bocciatura dell’espulsione, viceversa, verrebbe letta come una messa in minoranza delle volontà di Grillo, fatto anche questo che difficilmente passerebbe senza conseguenze.
L’ideale, quindi, auspicato ieri di Vito Crimi, sarebbe che la Gambaro decidesse da sola di lasciare il M5S e di passare al gruppo Misto, togliendo così le castagne dal fuoco per tutti. Ma lei ha già fatto sapere di non pensarci affatto. Ieri sera, al termine dei lavori dell’aula, Crimi l’ha incontrata probabilmente per chiederle ancora una volta di fare un passo indietro. E al termine dell’incontro l’ex capogruppo a palazzo madama l’ha abbracciata pubblicamente. «La maggioranza dei senatori è d’accordo con Grillo», aveva spiegato in mattinata Crimi. «Chi critica è libero di andarsene, ma assumendosene la responsabilità di fronte a chi l’ha votato».
Per adesso, dunque, si prende tempo. «Al momento non ci sono in programma riunioni» per discutere il caso-Gambaro, ha annunciato prudente Nicola Morra, che ha sostituito Crimi alla guida dei senatori stellati. «Vorremmo acquisire elementi per conoscere bene e valutare con attenzione». Anche prendere tempo, però, presenta dei rischi visto che comunque si eviterebbe di dare una risposta alle richieste di Grillo. «Non sempre rendere le cose conseguenti è opportuno», spiega il senatore Francesco Campanella, che ha già detto che non voterebbe per l’espulsione. E il senatore non è d’accordo neanche con Crimi, che ieri ha definito Grillo il «propulsore» del Movimento. «Il movimento ormai cammina con gambe proprie, e le diversità rappresentano una ricchezza», prosegue. Parole che, naturalmente, non vogliono dire che il comico genovese sia ormai superato. «Beppe Grillo è parte integrante del Movimento e ha il merito di averlo creato, ma non direi che ne rappresenta la totalità. Non è la guida del Movimento».
La prossima settimana Grillo scenderà a Roma per la consueta riunione con i parlamentari. Sarà l’occasione buona per chiarire molte delle questioni calde di questi giorni. Al leader deputati e senatori chiederanno anche maggior autonomia di parola. «Sì ma il punto non è solo questo», prosegue Campanella. «Abbiamo obiettivi difficili da raggiungere, e adesso il percorso è diventato molto più complesso. Un confronto sarà utile».