La diplomazione europea è al lavoro, ma rimangono i nodi irrisolti: i soldi del debito ucraino e la volontà della Russia di non mollare la sua idea di Ucraina inserita nel proprio piano strategico geopolitico. Rispetto alle dure parole di Medvedev, però, ieri il ministro russo Lavrov ha abbassato i toni.
«Mosca non interferirà negli affari interni dell’Ucraina e spera che anche i suoi partner occidentali assumano la stessa posizione», ha specificato, definendo inoltre «pericoloso imporre a Kiev la scelta o con noi o contro di noi».
Come già ribadito nell’immediato post Yanukovich alla Russia, che pure non aveva firmato l’accordo tra Unione europea, l’ex presidente e le opposizioni, non vanno giù neanche le elezioni anticipate al 25 maggio, che vedono per altro candidati di chiara posizione anti russa.
Mosca però non può non essere considerata dall’Unione europea, specie dopo l’invito lanciato da Merkel a cercare un’intesa proprio con la Russia. Ed ecco che ieri Ashton, la ministra degli esteri delle Ue, sembra confermare questo dato: comprendiamo, ha detto, «i forti legami» che esistono tra Russia ed Ucraina.
«Voglio sottolineare un punto scontato – ha detto – che è l’importanza dei forti legami tra l’Ucraina e la Russia e l’importanza che questi siano mantenuti». «Sono in contatto regolare con la Russia e ho parlato di recente con il ministro degli Esteri Sergei Lavrov – ha continuato la Ashton – Conosciamo e comprendiamo i forti legami commerciali esistiti con la Russia ed i forti legami che dovranno esistere con la Russia in futuro. E questo messaggio deve essere ampiamente compreso».
Ashton ha incontrato anche gli elementi più in vista delle proteste e potenziali candidati alle prossime presidenziali, senza dimenticare Tymoshenko, con cui Ashton ha dichiarato di aver discusso circa gli aiuti economici all’Ucraina promessi da Bruxelles e della formazione di un nuovo governo tecnico.
L’incontro è stato reso noto dal partito Patria, in una nota precisando che sia l’ex premier che la Ashton sono d’accordo sul fatto che il governo «debba includere rappresentanti di Maidan (la piazza di Kiev cuore della protesta antigovernativa) e specialisti». La Ashton ha già incontrato ieri sera gli altri tre principali leader dell’opposizione: l’ex pugile Vitali Klitschko, il capogruppo del partito di Timoshenko, Arseni Iatseniuk, e l’ultranazionalista Oleg Tiaghnibok.
Naturalmente rimane aperto l’aspetto più importante: i soldi. A questo riguardo Ashton ha specificato che solo in seguito alla formazione del nuovo governo sarà determinata la somma necessaria per l’assistenza finanziaria all’Ucraina.