Si chiamano Mahmud Fanunah e Abdullah al Ajlouni. Sono gli ultimi due palestinesi di Hebron uccisi dai soldati dopo che, secondo la versione fornita delle autorità israeliane, avevano aggredito e ferito militari. Per i palestinesi quelle due uccisioni invece sono state vere e proprie “esecuzioni”. La città del sud della Cisgiordania si conferma l’epicentro della nuova Intifada. A Hebron vivevano decine degli oltre 200 palestinesi uccisi negli ultimi sei mesi (30 gli israeliani). Della situazione nella città che custodisce le tombe dei Patriarchi, della zona H2 dove sono insediati circa 700 coloni israeliani tra migliaia di palestinesi, di Shuhada Street un tempo cuore commerciale di Hebron e oggi deserta, parlerà domani sera a Salerno Arwa Abu Heikal nell’ambito di “Femminile Palestinese”, la rassegna curata da Maria Rosaria Greco. Sarà l’occasione anche per ascoltare la storia di Arwa impegnata da anni con la sua famiglia a difendere il quartiere storico di Tel Rumeida dalla colonizzazione israeliana che avanza senza soste. Le case degli Abu Heikal e di altre famiglie palestinesi di fatto sono il presidio contro la conquista definitiva di Tel Rumeida da parte dei coloni che ora penetrano grazie anche a un parco archeologico che sta sorgendo in quella zona. Arwa e sua madre Feryal hanno subito aggressioni eppure ribadiscono la ferma volontà di non lasciare Tel Rumeida. A presentare l’attivista palestinese domani al Bar Verdi di Salerno alle ore 19 sarà Sara Cimmino, attivista per due anni nella zona H2 di Hebron. (michele giorgio)