Aggiornata a stamattina la Conferenza unificata Stato – Enti locali (presenti anche il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli) per discutere delle ulteriori restrizioni anti Covid. A seguire, il Consiglio dei ministri dovrebbe poi inserire le misure in un decreto legge, in vigore da lunedì. Le decisioni verranno prese alla luce del nuovo monitoraggio settimanale, con i dati in netto peggioramento. Un dato che dovrebbe convincere il centrodestra, e i governatori riottosi, che una stretta è necessaria.

Tra le misure, zona rossa automatica con 250 contagi su 100mila abitanti. A Pasqua stop alla circolazione come a Natale. Fino a ieri niente accordo sulla possibilità di abbassare la soglia dell’Rt con il quale si entra in zona arancione (ora è 1) e sul coprifuoco anticipato. Le regioni hanno chiesto ristori immediati, congedi parentali, controlli anti assembramento, sostegno economico per i genitori che lavorano nella Sanità.

Sono stati 25.673 i nuovi casi di Coronavirus ieri in Italia, il dato più alto dal 28 novembre, su 372.217 test. Il tasso di positività è arrivato a 6,9%, 373 i decessi. Aumentano ancora i ricoveri: in terapia intensiva 32 pazienti in più rispetto a mercoledì, 2.859 in totale; i ricoveri ordinari sono cresciuti di 365 unità, 23.247 in tutto; 471.244 le persone in isolamento domiciliare. La regione che ha avuto più nuovi casi è stata la Lombardia (5.849) seguita da Campania (2.981), Emilia Romagna (2.845), Piemonte (2.322) e Lazio (1.800).

Il Centro europeo per il controllo delle malattie ha aggiornato la mappa Ue del contagio: in rosso scuro Campania, Marche, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Trento e Bolzano. Unica regione arancione la Sardegna. L’Iss dovrebbe sancire il peggioramento con una nuova mappa decisamente più scura. A rischio rosso Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Piemonte. In giallo potrebbero rimanere solo Sicilia, Valle d’Aosta e Calabria. Potrebbero scalare in arancione Liguria e Puglia. La Sardegna resiste in fascia bianca.

Il monitoraggio della fondazione Gimbe certifica che il contagio avanza. Nella settimana 3-9 marzo, rispetto alla precedente, c’è stata per la prima volta da 8 settimane una risalita dei decessi (2.191 contro 1.940). Stesso trend per tutti gli altri indicatori: terapia intensiva più 429 pazienti (più 18,4%); ricoverati con sintomi più 2.823 unità (più 14,4%); isolamento domiciliare più 44.635 unità (più 10,9%); nuovi casi 145.659 unità (più 18,2%); casi attualmente positivi più 47.887 unità (più 11,1%).

«Da tre settimane – spiega Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – si registra l’inversione di tendenza di tutte le curve che conferma la terza ondata. In 15 regioni aumentano i casi attualmente positivi per 100mila abitanti e si registra un incremento percentuale dei nuovi casi». L’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid ha superato in 7 regioni la soglia del 40% in area medica, con una media nazionale che si attesta al 35%; anche le terapie intensive, la cui occupazione a livello nazionale oltrepassa la soglia di allerta attestandosi al 31%, sono sotto pressione in 11 regioni. Particolarmente critica la situazione in Molise (67%), Umbria (57%), Trento (54%), Marche (44%), Lombardia (43%), Abruzzo (40%), Emilia Romagna (40%).

«Preoccupa il trend in continua ascesa dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva: in sole 3 settimane la media mobile a 7 giorni è aumentata del 66%». Infine, sottolinea Gimbe, al 10 marzo risultano consegnate alle regioni 7.207.990 dosi di vaccino, meno della metà di quelle previste. Degli oltre 4,4 milioni di over 80, solo il 24,8% ha ricevuto la prima dose, il 5,2% la seconda.

L’Emilia Romagna ha già in rosso Bologna, Modena e la Romagna, oggi potrebbe arrivare il passaggio di colore per il resto del territorio con le terapie intensive piene al 45%, gli altri reparti al 49%. In Piemonte l’Rt ha raggiunto 1,41 (il passaggio in rosso a 1,25). È ancora l’Rt a far tremare il Lazio con l’indice a 1,3 (anche se i tassi di occupazione dei posti letto sono entro la soglia di allerta), stesso valore per il Friuli Venezia Giulia.

In bilico sull’1,25 il Veneto, che spera di rimanere arancione. Lombardia: «Stiamo soffrendo, c’è una tensione ospedaliera importante – ha spiegato il governatore – con una diffusione più rapida rispetto alle altre ondate» (ieri più 28 pazienti in terapia intensiva, più 134 nei reparti ordinari). In bilico la Toscana: Rt a 1,22 ma con gli ospedali quasi saturi. Dopo Cecina, Viareggio, Castellina Marittima e Pistoia, in rosso anche Prato.