Ieri Luigi Di Maio ha presenziato alle assemblee dei gruppi parlamentari che si sono tenute a metà giornata. Sia alla camera che al senato c’erano da approvare lo statuto, da nominare il «direttivo» e da compilare le rose di candidati per le vicepresidenze d’aula, per gli uffici di presidenza, i questori e i segretari. Per ognuna di queste posizioni ci si poteva candidare liberamente, presentando una nota motivazionale e qualche accenno circa le competenza maturare. Per il posto di vicepresidente del senato correranno Paola Taverna, Nicola Morra e le new entry Gregorio De Falco, Francesco Castiello, Gelsomina Vono, Angela Piarulli, Raffaele Mautone.

Per quanto riguarda i capigruppo, i nomi che erano stati proposti dal capo politico dei 5 Stelle, Giulia Grillo alla camera e Danilo Toninelli al senato, sono stati eletti per acclamazione. Poi è arrivata la prima controversia interna di questa legislatura. Una faccenda non da poco. A detta di molti eletti in entrambe le assemblee, dunque sia tra i senatori e che tra i deputati, le regole relative alla presentazione di proposte di legge sarebbero troppo restrittive, al limite dell’incostituzionalità. Per presentare un’iniziativa, in sostanza, bisognerebbe passare per l’autorizzazione del gruppo: un meccanismo probabilmente ai confini della legalità costituzionale, che somiglia a un vincolo di mandato sull’attività legislativa degli eletti.

Dai vertici hanno alleggerito il controllo ma insistito sullo spirito del regolamento, rimandando al sistema di norme che disciplina l’intero Movimento 5 Stelle: «Il nuovo statuto del gruppo riprende nella sostanza le nuove regole che il M5S si è dato con il codice etico – spiega Toninelli – Più alcune regole interne gestionali. Nulla di più». Tra di esse, la relazione molto stretta con Davide Casaleggio. Nei giorni scorsi Pietro Dettori, uomo molto vicino a Casaleggio e membro della ristretta cerchia dell’associazione Rousseau, è stato nominato responsabile dei contenuti del Blog delle stelle. Per evitare polemiche circa la sovrapposizione di fatto tra Casaleggio Associati e Rousseau, la sede legale di quest’ultimo è stata spostata a Roma.

Nello statuto approvato alla camera, si individuano blog e piattaforma come canali riconosciuti e accreditati. «Il gruppo individua come strumenti ufficiali per la divulgazione delle informazioni nonché mezzi per l’acquisizione dell’indirizzo politico e dei contributi partecipativi dei cittadini all’attività politica ed istituzionale il sito ilblogdellestelle.it e il sito rousseau.movimento5stelle.it», recita il testo. I parlamentari sono vincolati a versare 300 euro al mese al portale Rousseau, accatastando una cifra che se la legislatura dovesse arrivare al suo termine e se il gruppo parlamentare dovesse rimanere tanto cospicuo, toccherebbe i 4 milioni di euro.