Sulla pagina facebook “La Toscana non si Lega” ieri si contavano 13mila “parteciperò” e altri 36mila interessati. Per giunta, caso raro in questo mese di novembre, a Firenze non dovrebbe piovere. Tutto lascia quindi pensare che all’appello delle “sardine”, oggi alle 18.30 nella centralissima piazza della Repubblica, saranno in moltissimi a rispondere.
Gli organizzatori sono i giovani Matilde Sparacino, Danilo Maglio e Cristiano Atticciati. All’inizio c’era anche il loro amico e coetaneo Bernard Dika, che però è troppo vicino al Pd – ex renziano e ora nello staff di Eugenio Giani – e quindi si è autoescluso dopo un feroce titolo di giornale (“A Firenze sardine di marca Pd”). La manifestazione è stata organizzata un paio di ore prima che Matteo Salvini arrivi nel capoluogo toscano. Nel comunicato di convocazione si legge: “Perchè Salvini può dire che prenderà la Toscana e tutti noi stiamo zitti? Incontriamoci in piazza per stare insieme come comunità oltre bandiere e partiti. Senza violenza e odio, senza fumogeni o sassi. Nel segno del bene comune, della solidarietà e del futuro della nostra Toscana. Uniamoci come un banco di sardine. Non portate bandiere o simboli di partiti e associazioni”.
Per certo, in un sabato di shopping e con Fiorentina-Lecce alle 20.45, c’è da mettere in conto un pomeriggio intenso per la sempre complicata mobilità cittadina. Anche perché vicino al Tuscany Hall, l’ex teatro tenda a sud della città e piuttosto vicino allo stadio Comunale Franchi, ci sarà anche la manifestazione anti Lega di Firenze Antifascista: “Respingiamo Salvini e la Lega – si legge sul post che ha lanciato l’iniziativa – respingiamo razzismo, sessismo e fascismo. Scendiamo in piazza, ancora una volta, per dire che Firenze non sarà mai terra di comode passerelle per propagandare odio, xenofobia e sessismo per nessuno”.
Salvini sarà proprio al Tuscany Hall per una cena elettorale con oltre 1.000 invitati. All’inizio di novembre aveva assicurato che entro la fine del mese sarebbe arrivato il nome del candidato presidente della destra a trazione leghista per le elezioni regionali. Ma ora sembra difficile. I papabili sono Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, l’europarlamentare leghista Susanna Ceccardi, il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli e la baronessa Ginevra Cerrina Ferroni. Alla fine tutto sarà deciso in un vertice a tre con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni