Un diciottenne è stato arrestato ieri a Dover nell’ambito delle indagini sull’attentato di venerdì nella metropolitana di Londra, in prossimità della stazione di Parsons Green, a Fulham, che ha provocato 30 feriti, nessuno grave, con un ordigno rudimentale, ma potenzialmente micidiale. Non è stata resa nota la sua identità e la sua nazionalità. «Un arresto significativo», ha annunciato il capo della polizia, avvenuto nei pressi dei terminal di imbarco per la Francia. Per gli inquirenti il sospetto stava tentando di imbarcarsi su un traghetto per lasciare la Gran Bretagna, scrive il Guardian. Ma è «decisamente troppo presto» per dire se fosse noto all’intelligence, ha fatto sapere nel pomeriggio la ministra dell’Interno, Amber Rudd, con un evidente riferimento alla querelle innescata venerdì da un tweet di Trump. Il presidente Usa aveva accusato Scotland Yard di lasciarsi sfuggire persone sospette non ignote negli archivi di polizia, scatenando le ire della premier Theresa May.

La polizia ieri ha battuto la zona di Sunbury-on-Thames, un piccola località di 30mila abitanti sulle rive del Tamigi, nel Surrey, a sud-ovest di Londra. Una palazzina è stata evacuata, effettuate diverse perquisizioni che sarebbero connesse con l’arresto di Dover.

Il livello di allerta terrorismo, innalzato già venerdì, resta al massimo. La dicitura è «critical», che significa minaccia di un ulteriore attacco potenziale imminente. Così ha prevedibilmente deciso il comitato di crisi del governo britannico, Cobra. Un passo «proporzionato e assennato che garantirà sicurezza extra e protezione mentre procedono le indagini» ha spiegato May.

Le misure di sicurezza sono state rafforzate in tutto il Regno unito. L’esercito pattuglia le strade come previsto dal piano Temperer, l’operazione partita dopo l’attentato di Manchester che impiega 5 mila militari. Oggi a Stamford Bridge, in vista del derby di Premier League fra Chelsea e Arsenal, lo stadio sorvegliatissimo.