La scorsa notte Michail Saakashvili, ex presidente della Georgia e leader dell’ambiguo partito di opposizione «Movimento delle Forze Nuove» è stato arrestato a Kiev.

È ACCUSATO di essere sfuggito all’arresto lunedì scorso, aiutato da un gruppo armato di suoi sostenitori e di aver promosso «moti insurrezionali» davanti alla sede del parlamento.

Saakashvili è anche accusato di aver ricevuto dall’ex presidente ucraino filo-russo Viktor Yanukovich mezzo milioni di dollari per rovesciare il governo di Petr Poroshenko.

Lo stesso Poroshenko nei giorni scorsi a ripetuto l’accusa a Saakashvili «di essere nella manica dei russi». Al momento dell’arresto Saakashvili si trovava colonnello Yuri Pokinboroda fino a pochi mesi fa impegnato e in operazioni nella zona del Donbass e poi misteriosamente e frettolosamente licenziato. Pokinboroda ha confermato l’arresto ma ha voluto precisare di non avere nulla a che fare con quanto successo e di temere ora per la sua vita.

PRIMA DI ESSERE POSTO in isolamento comunque Saakashvili è riuscito a invitare i suoi sostenitori a scendere in piazza oggi a Kiev. La manifestazione a sostegno della richiesta di impeachment del presidente Poroshenko era già stata indetta negli scorsi giorni.
Dopo l’arresto si è levata subito la protesta di Yulya Timoshenko, oligarca già «principessa del gas» e capogruppo del partito d’opposizione «Patria».

Timoshenko si è rivolta direttamente al presidente: «Mikhail Saakashvili non è stato arrestato dal procuratore generale, non da un tribunale, non dalle forze dell’ordine. Sei stato tu ad arrestarlo» ha accusato la Tymoshenko rivolta al presidente ucraino.

SECONDO TYMOSHENKO, il presidente ucraino nel quarto anno del suo governo è diventato «contemporaneamente presidente, procuratore, capo del parlamento, del governo, dei tribunale e direttore di tutti i canali televisivi» e ora ha iniziato persino a mettere «dietro le sbarre dei suoi avversari».

Il suo partito e il redivivo Partito Socialista avevano già portato in piazza un migliaio di persone un paio di giorni fa in sostegno di Saakashvili e «contro la repressione».

POROSHENKO ha risposto dopo qualche ora affermando che «i processi a Saakashvili saranno equi e garantiti da esperti internazionali superpartes», un tentativo di smorzare i toni e per rassicurare anche l’alleato americano che guarda con inquietudine alla nuova crisi che si sta sviluppando a Kiev.

Nel tardo pomeriggio di ieri comunque circa duecento membri del servizio d’ordine di Saakashvili – secondo quanto ha riferito l’agenzia Interfax – a volto coperto e armati di scudi e di sbarre di ferro hanno chiuso al traffico nelle vie adiacenti alla sede della polizia dove si trova agli arresti il loro leader.

La polizia ha rafforzato la protezione davanti alla caserma. Intanto militanti del «Movimento delle Forze Nuove» hanno iniziato verso sera volantinaggi nel centro città per pubblicizzare per la manifestazione che si terrà oggi.