Un terremoto politico ha sconquassato il comune di Brindisi, e l’intero centrosinistra, all’alba di ieri. Gli agenti della Digos hanno arrestato il sindaco, Mimmo Consales, accusato di corruzione, abuso di ufficio e truffa, all’interno di un’indagine sulla gestione dei rifiuti cittadini. Ai domiciliari è finito un commercialista, Massimo Vergara e l’imprenditore Luca Screti, l’unico finito in carcere, amministratore della Nubile srl, l’azienda incaricata dal comune di Brindisi per il trattamento, biostabilizzazione e produzione di Cdr e Css dai rifiuti urbani. Nell’inchiesta risulta indagata anche una quarta persona, Marcello Caramuscio, dipendente della ditta Nubile, per il quale i pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani avevano chiesto l’arresto rigettato dal gip. Nel pomeriggio di ieri Consales è stato sospeso dalla Prefettura: le funzioni sono state assunte pro tempore da Carmela Lomartire, assessore comunale al Bilancio.

L’inchiesta della Digos era partita due anni fa: Consales (che nel 2012 vinse le elezioni guidando una coalizione di centrosinistra, per poi l’anno dopo uscire dal Pd) aveva un debito con Equitalia di 315mila euro, rateizzato: improvvisamente sei rate di circa 6mila euro vennero pagate in contanti, tanto da far partire una segnalazione all’antiriciclaggio. Il debito consisteva in contributi non versati al Fisco per la società di comunicazione News Sas, della quale Consales ha detenuto la maggioranza delle quote sino a poco prima dell’elezione del 2012. Indagando sul pagamento del debito, gli investigatori arrivano al commercialista Vergara, che ha tra i suoi clienti Consales e la società Nubile dell’impreditore Screti. Secondo l’accusa, quest’ultimo avrebbe pagato 30mila euro del debito con Equitalia, avendo in cambio la gestione dell’impianto di biostabilizzazione senza peraltro rispettare il capitolato d’appalto. Cosa che avrebbe comportato un conferimento in discarica di una quota di molto superiore rispetto a quanto previsto con un vantaggio economico per l’imprenditore Screti di circa 3,2 milioni di euro solo nel 2014 e un danno erariale per i Comuni dell’Ambito brindisino di circa 500 mila euro per il pagamento delle tariffe e dell’Ecotassa. L’impianto è stato sequestrato ed è stato anche appurato come non fosse mai entrato in funzione a pieno regime e soprattutto non fosse più a norma da tempo: fattori che avevano portato il Comune già nel 2014 ad avviare il procedimento di risoluzione del contratto.

Un problema, quello della gestione dei rifiuti a Brindisi, che aveva portato lo scorso 8 ottobre la Regione Puglia a deliberare il commissariamento dell’OGA – Organo di Governo d’Ambito – Ambito Territoriale Ottimale rifiuti di Brindisi. La decisione era giunta dopo l’accertamento della situazione emergenziale per i rifiuti del brindisino, determinata dall’interruzione del servizio di raccolta e dei conferimenti agli impianti di trattamento. Per la discarica pubblica di bacino infatti il gestore affidatario, «ripetutamente diffidato all’esecuzione delle opere ed alle misure oggetto di prescrizione da parte di ARPA, della Provincia e della Regione Puglia, non ha adempiuto alle opere» si legge nel provvedimento della Regione.
«Un sodalizio che non era diretto alla salvaguardia della pubblica utilità»: così ha definito il procuratore della Repubblica di Brindisi, Marco Dinapoli, il rapporto tra Consales e Screti. Consales è il quarto sindaco di Brindisi arrestato dal 1984: una crisi istituzionale che i brindisini speravano di aver definitivamente archiviato.