I cittadini della Svizzera voteranno in un referendum, domenica 29, per decidere se vietare il finanziamento dei produttori di armi. L’iniziativa è stata avviata dopo una campagna che ha raccolto 120 mila firme che ha rilanciato uno studio condotto dall’Istituto di ricerca indipendente Profundo, il quale stima che le banche svizzere hanno concesso prestiti e hanno acquisito quote di azioni per un valore di quasi 11 miliardi di dollari in società del settore degli armamenti come Lockheed Martin, Northrop Grumman e General Dynamics.

La Banca nazionale svizzera (Snb), Ubs e Credit Suisse sarebbero quello con la maggiore esposizione. Per Snb il referendum rischia di creare incertezza legale minacciando anche l’indipendenza della Banca centrale della Svizzera. Il referendum sul divieto dei finanziamenti a chi fabbrica armi si svolgerà in concomitanza con quello volto a limitare gli investimenti dannosi per l’ambiente e i diritti umani.