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Utilizzando numeri del Centers for Disease Control and Prevention, nel periodo 2004-2013, sono 316.545 le persone morte da arma da fuoco sul suolo americano (il 2013 è l’anno più recente dei dati disponibili). Questo dato comprende tutte le morti, includendo i casi di omicidio, di incidente e di suicidio volontario.

Secondo il Dipartimento di stato degli Stati uniti, il numero di cittadini americani uccisi all’estero in conseguenza a fenomeni di terrorismo dal 2004 al 2013 è di 277.

Gli episodi di terrorismo all’interno degli Usa negli stessi otto anni hanno procurato la morte di 36 persone. Questo porta il totale a 313 morti per terrorismo.

Dall’inizio della sua presidenza Barack Obama ha commentato 15 episodi di omicidi di massa, uno di questi avvenuto mentre stava tenendo un discorso sull’opportunità di varare leggi più restrittive sul possesso di armi.

La frequenza di sparatorie nelle scuole nel 2015 è stata di un episodio alla settimana, con giorni in cui si è verificata più di una sparatoria in città diverse.

Il numero di americani uccisi in America dai propri concittadini è 297 volte superiore a quello del Giappone, 49 volte più alto che in Francia e 33 volte che in Israele.

Tra i 46 senatori che avevano votato contro maggiori controlli per il possesso delle armi, 43 avevano ricevuto soldi dalla lobby delle armi nei dieci anni precedenti.

La Nra ha vinto in diverse occasioni: facendo approvare la norma sulla reciprocità, per cui un’arma posseduta in uno Stato può essere portata legalmente in un altro Stato se esistono accordi tra le due amministrazioni; ha invece bocciato la legge per la diminuizione del numero legale di armi che si possono tenere in magazzino e il bando per la vendita dei fucili d’assalto. Non solo repubblicani difendono la lobby, con numeri decisamente minori anche tra i democratici ci sono difensori delle armi che hanno come finanziatori la Nra, come l’ex leader del senato Harry Reid.