Lettera ai genitori di Giulio Regeni.

Carissimi Paola e Claudio, apprendiamo con piacere che avete denunciato la violazione da parte del governo italiano della legge 185/90 che vieta espressamente la vendita di armi a Paesi in guerra o che violano i diritti umani.

Ci sentiamo particolarmente vicini a Voi in questa tenace e sacrosanta voglia di smascherare la complicità dello Stato italiano (sì, dello Stato e non solo del governo) in nome di superiori interessi economici e geopolitici.

La nostra particolare vicinanza nasce anche dal fatto che noi abbiamo presentato quasi un anno fa analogo esposto alla magistratura in relazione alla esportazione verso l’Arabia saudita delle bombe prodotte in Sardegna dalla Rwm. Il nostro esposto con altre iniziative è servito almeno a far sospendere per 18 mesi la scandalosa fornitura.

Questi 18 mesi stanno per scadere anche se la Commissione esteri della Camera dei deputati si è già espressa per convertire la sospensione in revoca delle licenze.

Ci sembra allora che le due azioni di denuncia, la Vostra e la nostra possano unirci in un’azione comune in nome della giustizia e dei diritti umani. Per questo considerateci fin d’ora a Vostra disposizione, certi che la ragione finalmente prevarrà sul mercimonio delle vite umane, quella di Giulio e quelle delle vittime innocenti dello Yemen.

Prima di salutarvi e sapendo di farvi cosa gradita, rivolgiamo il pensiero a Patrick George Zaki, da troppo tempo segregato sulla base di pretestuose accuse nel suo Egitto, sempre uguale all’Egitto di Giulio. Per Patrick ci uniamo quindi ai tanti che sono impegnati per la sua liberazione ma non ci uniamo certo all’inerzia dello Stato italiano, tutto preso, ancora una volta, a tutelare ben altri e molto meno dignitosi interessi.

Fraterni saluti

*Portavoce di Sardegna Pulita