Il tratto distintivo di Ariana Grande sono le orecchie da coniglio che sfoggia sia sulla copertina del suo recente album Dangerous Woman, che nei concerti dal vivo. Ma non avrebbe mai immaginato che quel simbolo – unito a un nastro nero – sarebbe diventato dopo la tragedia di Manchester, l’immagine più condivisa sui social per esprimere il cordoglio insieme alle foto delle fan ferite con i cerchietti con le orecchie che spuntano dalle loro teste, portate via dai paramedici. La cantante che dopo l’attentato non ha voluto rilasciare dichiarazioni, affidando il suo dolore a un tweet: « Sono distrutta. Dal profondo del mio cuore, mi dispiace così tanto. Non ho parole», ha cancellato le date del tour europeo, preferendo «restare in silenzio e sull’orlo di una crisi nervosa» – come riferisce il suo manager Scooter Braun.

Minuta, voce aggraziata sui mid tempo e potente nelle ballad, origini italiane, Ariana Grande – nata in Florida nel 1993, è uno dei fenomeni musicali (e social) delle ultime stagioni. Talento precoce come vuole la tradizione di molte pop star della sua generazione, a quattro anni il primo ruolo in un musical e a 15 addirittura il debutto a Broadway in 13. Per il lancio canoro utilizza you tube, dove posta le cover dei suoi pezzi preferiti su un suo canale personale. Il trampolino per il successo è una sit com, Victorious (2010) dove recita nel ruolo di Cate Valentine, tre anni dopo il debutto discografico con il suo primo album – Yours Truly che debutta al vertice di Billboard.

Repertorio decisamente mainstream con strizzatine d’occhio alla dance e all’Edm, vede crescere intorno a sé un numero incredibile di fan che la seguono nel suo primo tour e sui social dove è un fenomeno senza precedenti. E poi il diluvio, altri due album (My Everything e Dangerous Woman), una linea di profumi, un duetto con Bocelli e un ruolo nella serie tv horror Scream Queens. Fino alla tragedia di lunedì sera.