Luglio, agosto, settembre (nero), 1973. Era il pezzo, a fianco dei Palestinesi, di apertura di Arbeit macht frei. Il lavoro rende liberi, primo provocatorio e libertario album degli Area: etichetta indipendente (la Cramps), art director e membro effettivo del gruppo Gianni Sassi, l’inizio di un percorso che li ha visti rappresentare ad alto livello il movimento giovanile ed extraparlamentare in anni di grandi speranze e fortissima tensione politica. Sono passati quattro decenni e gli Area del 2013 concludono a fine novembre, epilogo di un applaudito ciclo di esibizioni, il concerto al Parco della Musica di Roma con lo stesso pezzo, cui seguirà un bis.

Guai, però, ad immaginare la solita operazione di recupero del passato. L’eversività musicale e politica appare integra (in sala il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, con la quale i musicisti stanno collaborando per un progetto); il pianista-tastierista Patrizio Fariselli ha affermato: ««ribadisco ancora una volta che noi non abbiamo rifatto gli Area: noi siamo gli Area! Che suoniamo o non suoniamo, lo eravamo e lo saremo (…) non a caso l’arma principale che abbiamo, musicalmente parlando, è l’improvvisazione, con la quale trituriamo tante cose, compreso il repertorio storico»» (R.Crisafi, Parlano P.Fariselli, P.Tofani e A.Tavolazzi, in Musica Jazz del febbraio 2013). In Sedimentazioni si fanno non a caso collassare frammenti di brani del passato, come a reimpastare una plastica materia sonora.

Ciò che è stato si intreccia con il presente senza rimpianti né revival. Il recital romano lo apre Paolo Tofani con uno strumento a corde a tre manici (trikanta veena), una libera, fluente e visionaria improvvisazione con elaborazione elettronica. Il chitarrista ricorda con affetto Derek Bailey che incise per la Cramps e dedica il brano a John Cage, la cui voce si ascolta campionata; quasi alla fine del concerto ci sarà un pezzo in memoria dell’amico troppo presto scomparso (1979), il cantante degli Area Demetrio Stratos. Hanno ancora molto da dire gli Area 2013 (Fariselli, piano e tastiere; Tofani, strumenti a corda ed elettronica; Ares Tavolazzi, basso elettrico; Walter Paoli, batteria al posto di Giulio Capiozzo, morto nel 2000) perché le radici della loro musica sono vive. Il linguaggio del gruppo, infatti, univa ed unisce la tensione del rock progressive, suoni e procedure della musica contemporanea e del jazz, utopie di trasformazione rivoluzionaria degli anni ’70, codici comunicativi complessi.

Questa musica, in un periodo di cover e talent show, ha forza straordinaria ed inventiva dirompente. Sia nella rilettura del repertorio storico (in quartetto, la sempre brillante Maria Pia De Vito ospite in Cometa rossa) che nei nuovi brani (in vari organici) ciascun musicista porta le esperienze dei decenni trascorsi: improvvisazione jazzistica, elettronica come espansione-invenzione di suoni, influenze della musica indiana, la lezione del rock più autentico.

. Dal 1973 al 1980 pubblicò gli album degli Area International Popular Group e musiche disparate unite dalla ricerca (da Nuova Consonanza agli Skiantos, da Claudio Rocchi a Giancarlo Cardini).[do action=”citazione”]Riedizioni discografiche e libri contribuiscono oggi a storicizzare la stagione 1973-’80 (l’ultima è ascoltabile in Area Live 2012, up art records) di un gruppo che raggiunse vertici creativi fuori dal comune. Gianni Sassi («il componente invisibile, quello che non saliva mai sul palco ma curava la grafica, la comunicazione (…) e scriveva i testi insieme a Sergio Albergoni», Fabrizio Versienti sul citato numero di MJ) fondò l’etichetta Cramps[/do]

Il catalogo, dopo varie vicissitudini, è ora nelle mani della Sony Music che sta provvedendo ad interessanti ristampe. Per Arbeit macht frei, Caution Radiation Area (1974) e Demetrio Stratos. Cantare la voce (1978) sono stati approntati cofanetti a tiratura limitata con versioni rimasterizzate in lp, cd e tutti i preziosi materiali grafici e allegati d’epoca. Ristampati in cd anche gli album Cramps di Roberto Ciotti Super Gasoline Blues e Bluesman (1978-’79). Fondamentale per capire una stagione non solo musicale è 1979 il concerto. Omaggio a Demetrio Stratos (Rai Trade/Sony/Cramps) con un dvd, due cd audio ed un volumetto di 40 pagine che ricostruiscono il recital che unì decine di artisti nel nome di Stratos all’arena Civica di Milano il 14 giugno 1979 (riprese Rai di Renato Marengo).

A proposito di saggi da leggere, vanno segnalati almeno Il libro degli Area di Domenico Coduto (Auditorium, 2005), Area. Musica e rivoluzione di Giampaolo Chiriacò (Stampa Alternativa, 2005) oltre a Storie elettriche di Patrizio Fariselli (Auditorium, 2008). Ma la vita dell’International Popular Group continua.