Tra il 24 ed il 26 agosto scorso, presso l’università francese di Besançon, si è svolto il convegno «Le migrazioni in Europa in tempo di crisi», facente parte del progetto finanziato dall’Unione Europea intitolato «Sliding Doors». Il quale si pone come obiettivo di esaminare i processi di integrazione dei migranti da duecento anni a questa parte, focalizzando l’analisi sulle crisi socio-economiche delle ultime cinque decadi, sul ruolo dei migranti nella conquista dei diritti sociali e sulle strategie di contrasto a paura, odio e violenza.

Tra gli esiti della tre giorni, è prevista la realizzazione in forma artistica e multimediale di percorsi dedicati ai luoghi degli espatriati, oltre ad attività concrete nel quotidiano come l’apertura di sportelli informativi per donne migranti nelle città coinvolte oltre la stessa Besançon, ovvero Bruxelles, Budapest e Pistoia, rappresentata dalla delegazione dell’ «Archivio Roberto Marini – Oltre il Secolo Breve». Non è un caso che lo spazio di conservazione incluso nella rete documentaria della provincia pistoiese, abbia intenzione di assurgere a luogo di incontro per i migranti. È nella sua natura implicita quello di essere un riferimento per le genti autoctone ed alloctone della città toscana.

Due orsi
Per raggiungere l’Archivio partendo dalla centrale piazza Gavinana, basta lasciarsi alle spalle uno dei punti di incontro per eccellenza dei residenti, ovvero il Globo, l’orologio che scandisce le ore grazie alle percussioni dei due orsi, che rammentiamo essere stemma della città, posti sui lati della struttura. Quei rintocchi che rammentano la storia del comune toscano, fungono da colonna sonora mentre ci si dirige verso la vicina Galleria Nazionale dove dal dicembre 2018 ha sede l’archivio in una dimora non consueta, essendo l’area in questione un ex negozio di giocattoli.

Le vetrate
Particolare questo che permette una enorme esposizione attraverso le vetrate esterne, circostanza che umanizza la sede, privandola di quel tono austero percepibile in altri spazi analoghi ed avvicinandola oltreché a studenti e ricercatori, anche alla cittadinanza. La scelta del luogo è emblematica, come spiega il direttore Roberto Niccolai: «L’utilizzo dei locali in questione è stato sollecitato dallo stesso Marini, il cui intento era quello di favorire l’ingresso e la consultazione a chiunque fosse interessato, in particolare ai giovani che diversamente potrebbero avere difficoltà ad entrare in contatto con le fonti presenti.

I materiali
Parliamo di oltre ottomilacinquecento vinili, tremilacinquecento compact disc, mille audiocassette e un’infinità di videocassette e bobine Geloso per la sezione audiovisiva. Senza contare le decine di migliaia di libri, riviste e quotidiani, nonché manifesti e volantini politici rintracciabili in quella cartacea. Tutto questo proviene da una raccolta certosina e metodica che il Marini ha effettuato per quasi ottanta anni». La storia di Roberto Marini, nato il 27 luglio 1931 ed ancora vivente, è emblematica e riassume al meglio l’essenza della sua creazione, in quanto al primo amore dedicato alla lettura di periodici e libri, affianca col tempo una matura e consapevole passione per ogni media da lui raggiungibile, consultabile e di conseguenza archiviabile. Accuratamente conservate e quindi testimonianze oggettive dei decenni di riferimento, sono le agende in cui sin da giovanissimo annotava e catalogava tutto: iconografica quella del 1943, quando in adolescenza scrive su carta quanto ascolta da Radio Londra, incluso il bombardamento che il 24 ottobre di quell’anno colpì Pistoia.

Rossanda
Passo dopo passo e decennio dopo decennio, la curiosità intellettuale del Marini diviene anche il filo rosso attraverso cui si innesta la creazione della collezione, capace di annoverare molteplici testimonianze politiche locali e nazionali della sinistra italiana di partito, governo e sindacato, includendo materiale di propaganda, dibattiti diffusi via radio, il giornale parlato del Psiup del 1972, gli interrogatori di Tony Negri e le conduzioni di Rossana Rossanda a Rai Radio Tre. Ancor più esaustivo e perfezionista il lavoro che Marini ha dedicato alla musica blues, jazz, rock e world non solo attraverso i vari supporti acquistati e le registrazioni da emittenti locali come Controradio e nazionali dai canali Rai, ma anche direttamente sul campo, incidendo le annate del Pistoia Blues Festival. Consapevole dell’importanza del media come messaggio, Marini ha seguito passo dopo passo l’evoluzione tecnologica di dischi, nastri, cd, minidisk, vhs e dvd.

I riproduttori
L’archivio in tal senso, si è opportunamente dotato di qualsiasi riproduttore analogico e digitale per rendere accessibile la totalità del materiale. Come ben sintetizza Niccolai, l’archivio include nella denominazione la frase «oltre il secolo breve» per sottolinearne l’identità: «La citazione di Eric J. Hobsbawm intende sottolineare come il materiale raccolto e conservato preceda e oltrepassi, temporalmente e concettualmente il secolo breve, grazie al lavoro di Marini».