La nave Aquarius delle ong Sos Méditerranée e Medici senza frontiere ieri ha messo la prua verso Marsiglia chiedendo alle autorità francesi di autorizzare «eccezionalmente» lo sbarco dei 58 migranti (tra i quali 17 donne, 18 minori, 3 bambini) salvati in due operazioni. Ma da Parigi replicano: cerchiamo una soluzione europea in base al principio del porto più vicino. Giovedì si sono rifiutati di consegnare i primi 11 alla Guardia costiera libica, venerdì Panama li ha informati che erano iniziate le procedure per ritirare l’iscrizione al loro registro navale. Era già successo con Gibilterra. L’ong ha accusato l’Italia di aver fatto pressioni, nel messaggio ricevuto dall’autorità marittima si legge: «È necessario che (l’Aquarius, ndr) sia esclusa dal nostro registro perché la sua permanenza implicherebbe un problema politico per il governo e per la flotta panamense in direzione dei porti europei». Salvini smentisce le pressioni e attacca: «Denuncerò per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina chi aiuta gli scafisti. I trafficanti hanno ripreso a lavorare con la collaborazione di qualche ong». Sos Méditerrannée si appella all’Ue: «Chiediamo una bandiera qualsiasi per continuare a operare. Stiamo affrontando manovre politiche condotte con metodi da Stato canaglia: intimidazioni, minacce, bugie».