Genitori e bambini si sono mobilitati ieri in 45 istituti scolastici della capitale. Nell’ultimo giorno di tele-didattica prima dell’inizio delle vacanze estive, lezioni, laboratori, giochi, letture, bicifestazioni e flashmob hanno riempito strade, parchi e ville di tutti i municipi di Roma. Per bambine e bambini è stata una preziosa occasione per iniziare a riallacciare le relazioni interrotte dalla quarantena e salutarsi, finalmente in presenza.

«In questi mesi la scuola è stata trascurata e messa in fondo alla lista delle priorità perché non genera reddito: così non va», afferma Francesca Morpurgo, presidente dell’associazione genitori della «Falcone e Borsellino» che partecipa ad «Apriti scuola». Il coordinamento riunisce una quarantina di associazioni di genitori ed enti del terzo settore e ha convocato la mobilitazione capitolina con tre obiettivi principali: dimostrare che il connubio bambini-ragazzi e corretta gestione delle norme anticontagio è possibile; affermare, con la loro viva presenza, l’esistenza di diritti e bisogni dei più piccoli; annunciare che nei prossimi mesi comitati e associazioni dei genitori daranno battaglia.

Per cosa? «Intanto perché a settembre le scuole riaprano in sicurezza ma in modo rispettoso dei bisogni e dei diritti dei bambini – afferma Morpurgo – La scuola deve migliorare, non peggiorare. Servono più fondi, più personale e un maggiore collegamento con il territorio e la comunità educante. Serve soprattutto un piano, un progetto di lungo corso, non bastano le soluzioni minimali e di ripiego».

Il «No» ad altri mesi di didattica a distanza (Dad), doppi turni e plexiglass è netto. Si chiedono invece maggiori spazi per apprendimento e socialità fuori e dentro le scuole: una mappatura dei luoghi educativi alternativi e aperture prolungate degli istituti. Più insegnanti e quindi un maggior numero di classi con un minore sovraffollamento di alunni. E poi l’educazione alle norme sanitarie attraverso il gioco, invece che con le costrizioni della plastica intorno ai banchi.

Oggi a Roma è stato un successo – dice Costanza Margiotta, del comitato Priorità alla Scuola – Ciò dimostra la necessità di avere urgentemente un piano per la riapertura delle scuole a settembre. Siamo pronti a mobilitarci ancora nei prossimi giorni, in tutta Italia. La politica deve rispondere a milioni di famiglie, docenti e studenti».