A Odessa un’orda nazista ha trucidato oltre 50 cittadini ucraini di origine russa. Disarmati. Lo ha fatto con i metodi nazisti del pogrom: bruciare, uccidere, non lasciare via di scampo alle vittime. I media, all’unisono, hanno deformato la notizia fino a renderla irriconoscibile. Questa falsificazione è funzionale a coprire le responsabilità degli Stati Uniti e dell’Unione europea, che appoggiano il governo golpista di Kiev, da essi portato al potere.

Noi, cittadini italiani di una repubblica antifascista ormai solo di nome, siamo parte involontaria di questa mostruosa tragedia e di questo ritorno al passato. Lo siamo in quanto membri della Nato e alleati degli Stati Uniti. Non a caso il ministro della Difesa italiano, non pago delle violazioni che in questi ultimi due decenni hanno ripetutamente sfigurato l’articolo 11 della nostra Costituzione, è stato il primo a dichiararsi disponibile per un’ennesima sciagurata missione militare, stavolta in Ucraina.

Possiamo tacere? Se lo faremo, saremo complici. Sono altissime, purtroppo, le probabilità che, nelle prossime settimane, quelle che ci separano dal voto ucraino del 25 maggio, possano verificarsi eventi ancora più sanguinosi, mentre la crisi tra Russia e Occidente rischia di scivolare in conflitto aperto. Chiediamo a tutte e tutti coloro che condividono i valori della democrazia e della pace, che vogliono battersi contro la guerra, di partecipare a una manifestazione nazionale di protesta e di lutto. Chiediamo che lo si faccia insieme e subito. Con urgenza, sabato 17 maggio, a Roma. È un appello perché ci si riunisca in segno di lutto e di vergogna, per questa Unione europea senza vergogna. Diamo una risposta collettiva, grande, dignitosa, al fianco dell’Ucraina antifascista, contro l’escalation bellica nel cuore dell’Europa.

La manifestazione è convocata per sabato 17 maggio, ore 18.00, presso l’ambasciata dell’Ucraina a Roma, (Via Guido D’Arezzo – piazza Verdi, Parioli) e si terrà dopo il corteo per i beni comuni.

Per aderire: info@giuliettochiesa.it

Promotori: Giulietto Chiesa, presidente “ Alternativa”, fondatore Pandora Tv , Valentino Parlato, giornalista, co-fondatore de il manifesto; Matteo Gaddi, coordinatore nazionale Rsu «Contro Legge Fornero»; Mariella Cao, Comitato “Gettiamo le Basi”, Sardegna; Cesare Procaccini, segretario nazionale Pdci; Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc; Fabio Amato, responsabile Dipartimento Esteri Prc, candidato Lista Tsipras; Ciro D’Alessio, operaio Rsa-Fiom-Cgil Pomigliano D’Arco; Piergiovanni Alleva, giuslavorista, Fiom, candidato Lista Tsipras; Domenico Losurdo, filosofo, presidente nazionale Associazione “Marx 21”; Bruno Steri, Comitato Politico nazionale PRC, direttore di «Essere Comunisti»; Angelo D’Orsi , storico del pensiero politico, Università di Torino; Antonio Mazzeo, Movimento “No Muos”, Sicilia, candidato Lista Tsipras; Sergio Cararo e Marco Santopadre – segreteria nazionale Rete dei Comunisti; Nicola Nicolosi, Cgil nazionale; Nicola Cipolla, presidente Cepes; Stefano Vinti, assessore regionale Prc, Umbria; Giampaolo Patta, Cgil nazionale; Manlio Dinucci , saggista, collaboratore de il manifesto; Vladimiro Giacchè, economista; Gianmarco Pisa, segretario Itri ( Istituto Italiano Ricerca per La Pace); Patrick Boylan, Roma No War; Angelo Baracca, fisico, docente Università di Firenze; Gordon M. Poole, docente letteratura americana Università “Orientale” di Napoli; Guido Oldrini, filosofo; Guido Liguori, docente di storia del pensiero politico Università della Calabria , presidente Igs Italia; Wasim Damash, docente di letteratura e lingua araba Università di Cagliari; Ada Donno – associazione Donne Regione Mediterranea…

(Seguono altre, prime, cinquanta firme)