Spediamo questa lettera a tutte le persone di Roma che non ce la fanno più ad assistere alle seguenti malefatte:

la progressiva rovina di una delle città più belle del mondo, assediata da rifiuti, inquinamento, traffico e degrado;

le tante povertà che crescono, senza che nessuno provi a rimediare;

la feroce riduzione della rete di sostegno alla popolazione più debole e bisognevole;

la moltitudine di famiglie senza casa, sebbene ci sia un’enorme quantità di immobili vuoti e interi palazzi di appartamenti invenduti;

il sistematico smantellamento di aziende che lascia senza futuro migliaia di lavoratori e lavoratrici;

i ripetuti sgomberi di attività culturali e servizi sociali, lasciando che l’ingordigia della speculazione se ne impossessi; il costante abbandono dei beni storici e il deperimento del ruolo artistico e culturale della città.

L’elenco, care persone che non ce la fanno più, potrebbe continuare perché Roma è ormai come una pietra che rotola verso un destino rovinoso.

E chi oggi proclama e strombazza che metterà le cose a posto, non pensiamo abbia la necessaria credibilità per garantirlo, e anzi l’impressione è che possa ancora far peggio.

Noi che non facciamo parte della giostra delle illusioni che la vetrina politica ci propina incessantemente, nutriamo tuttavia una speranza.

C’è un uomo di qualità che si candida a fare il sindaco di Roma e che rifugge le ingannevoli passerelle. Si chiama Paolo Berdini ed è un eccellente urbanista. Conosce Roma come pochi, soprattutto quella emarginata e dolente. Non c’è comitato di quartiere, associazione territoriale, gruppo di attivismo urbano che non lo conosca e l’apprezzi.

È un uomo che, quando chiamato a fare l’assessore all’urbanistica a Roma, ha avuto il coraggio di dire di No e questo coraggio l’ha pagato con il suo allontanamento e con denunce e minacce. In una città in cui tutto passa sempre sotto silenzio Paolo Berdini ha avuto il coraggio di opporsi alla costruzione dello stadio della Roma, un progetto speculativo in un’area a rischio idrogeologico voluto solo in nome dei grandi poteri e del denaro che da decenni la fa da padrone in questa città.

Ha avuto il coraggio di dire che la periferia deve tornare centrale in questa città e per questo voleva spostare il previsto museo della Scienza del Flaminio proprio in periferia. Una parte di città da non lasciare solo al degrado e all’abbandono ma anzi, nei suoi progetti da assessore, da riconnettere con il centro anche attraverso 5 linee di metropolitana leggera. Progetti rimasti inascoltati in un’amministrazione miope e che lo ha voluto estromettere proprio per il coraggio delle sue idee.

Se eletto, noi crediamo che un uomo come lui, con la sua storia e la sua sensibilità, possa migliorare la città e riaprire una prospettiva di rinascita.

Felicemente convinti, noi sosterremo questo suo tentativo elettorale e con garbo e serenità chiediamo anche a voi di fare lo stesso.

***Alfonso Gianni, Anna Pizzo, Anna Simone, Annamaria Rivera, Benedetta Buccellato, Beppe Gaudino, Carola Spadoni, Citto Maselli, Eleonora Gallucci, Enrico Calamai,Enzo de Camillis, Fabio Alberti, Fanio Giannetto, Fausto Bertinotti, Franco Cilenti, Gaia Pallottino, Giancarlo Priori, Gianfranco Bocchinfuso, Gianfranco Laccone, Giovanni Russo Spena, Grazia Tuzi, Guido Liguori, Ivano di Cerbo, Laura Storti, Marco Biffoni, Marco Valente, Marina Boscaino, Massimiliano Tabusi, Monica Pasquino, Nicola Nobile, Paolo Ciofi, Paolo Maddalena, Paolo Pietrangeli, Patrizia Sentinelli, Pierluigi Sullo, Raul Mordenti, Roberto Morea, Roberto Musacchio, Rossella Marchini, Sandro Medici, Sergio Brenna, Stefania Tuzi, Vittorio Sartogo, Comitato Paolo Berdini Sindaco di Roma