Noi sottoscrittori, professori universitari e giornalisti, appoggiamo senza riserve l’iniziativa di sospensione dei brevetti sui vaccini per il Coronavirus, proposta anche dal Presidente Biden, consapevoli che soltanto essa consentirebbe di produrre rapidamente vaccini a basso costo e in grande quantità, affinché centinaia di migliaia, forse milioni, di vite umane siano salvate. L’epidemia verrà battuta solo se la diffusione del virus sarà bloccata in tutti i Paesi, mentre l’assenza di una vaccinazione di massa nei Paesi in via di sviluppo favorirebbe il proliferare di nuove varianti anche nei Paesi avanzati che oggi già si sentono al sicuro. La produzione di vaccini a basso costo è l’unica via che abbiamo.

Vogliamo inoltre ricordare che i brevetti non sono affatto il solo modo di incentivare l’innovazione. Anzi, la scienza economica sottolinea come la loro esistenza in termini restrittivi, quali quelli attuali, ha l’effetto indesiderabile di bloccare le innovazioni, mentre lo sbilanciamento dell’economia mondiale in favore di un’eccessiva privatizzazione della conoscenza, orientata esclusivamente al profitto, inibisce innovazioni e investimenti. Non si tratta di abolire la proprietà intellettuale, ma di ridefinirne i confini.

Pertanto, non solo appoggiamo con convinzione ed entusiasmo la sospensione dei brevetti da parte della World Trade Organisation, ma auspichiamo anche che questo sia solo un primo passo in favore di una profonda riforma dell’istituto dei brevetti, che renda obbligatori per ogni Stato investimenti in open science. La “scienza aperta” è il bene comune più importante del genere umano e deve pertanto essere convintamente difesa dai comportamenti opportunistici, degli Stati e delle grandi multinazionali. Questo è tanto più giusto se consideriamo che quote notevoli degli investimenti per la ricerca già oggi sono direttamente o indirettamente finanziati dagli Stati, nel caso del vaccino per il Coronavirus come in una moltitudine di altri casi.

Nicola Acocella, Sapienza Università di Roma

Giuseppe Amari, Fondazione Giacomo Matteotti

Maria Luisa Bianco, Università del Piemonte Orientale

Silvia Borelli, Università di Ferrara

Rosaria Rita Canale, Università di Napoli Partenope

Carlo Clericetti, Giornalista

Antonio Di Majo, Università di Roma Tre

Giovanni Dosi, Scuola Superiore Sant’Anna

Massimo Florio, Università di Milano

Maurizio Franzini, Sapienza Università di Roma

Enrico Grazzini, Giornalista

Dario Guarascio, Sapienza Università di Roma

Andrea Guazzarotti, Università di Ferrara

Riccardo Leoni, Università di Bergamo

Enrico Sergio Levrero, Università Roma Tre

Stefano Lucarelli, Università di Bergamo

Ugo Marani, Università di Napoli Orientale

Massimiliano Mazzanti, Università di Ferrara

Guido Ortona, Università del Piemonte Orientale

Ugo Pagano, Università di Siena

Gabriele Pastrello, Università di Trieste

Anna Pettini, Università di Firenze

Paolo Piacentini, Sapienza Università di Roma

Paolo Pini, Università di Ferrara

Felice Roberto Pizzuti, Sapienza Università di Roma

Riccardo Realfonzo, Università del Sannio

Roberto Romano, economista CGIL Lombardia

Roberto Schiattarella, Università di Camerino

Alessandro Somma, Sapienza Università di Roma

Mario Tiberi, Sapienza Università di Roma

Leonello Tronti, Università di Roma Tre

Andrea Ventura, Università di Firenze

Gennaro Zezza, Università di Cassino