Un errore tragico, da non ripetere. Quello compiuto dalla Uefa a inizio pandemia, consentendo l’ingresso di 60 mila tifosi ad Anfield per Liverpool-Atletico Madrid di Champions League, scelta costata tante vittime. Dal governo tedesco ecco l’ultimo appello: le semifinali e finali di Euro 2020 a Londra, a Wembley, con la variante Delta che corre, rappresentano un pericolo. Oltre 20 mila contagi nelle ultime ore in Inghilterra, il ministro dell’Interno e dello Sport tedesco, Horst Seehofer ha invitato l’Uefa almeno a ridurre il numero di spettatori previsti per le gare: capienza al 20%, piuttosto che al 75%.

La posizione del governo tedesco, dopo la preoccupazione dei giorni scorsi di Angela Merkel (e di Mario Draghi) è stata sostenuta anche dal vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas, secondo cui c’è «asimmetria» da parte del Regno Unito «che impone restrizioni ai cittadini britannici che viaggiano in Ue ma accetta una massiccia presenza di visitatori europei». Insomma, l’Ue pressa, l’Uefa tace dopo l’accordo con Boris Johnson sulle partite conclusive a Wembley e il premier britannico non arretra di un millimetro, mentre la variante Delta produce 652 decessi nelle ultime 24 ore in Russia, una parte a San Pietroburgo, dove tra due giorni è in programma uno dei quarti di finale di Euro 2020.

La palla resta tra i piedi del presidente Uefa, Aleksandr Ceferin, che deve un favore a Johnson, alleato contro la nascita della Superlega, progetto nato e svanito in poche ore a opera dei 12 club più ricchi d’Europa. Johnson, minacciando sanzioni ai sei club inglesi aderenti alla Superlega, ha contribuito alla loro clamorosa e immediata retromarcia.

Sul tavolo ci sono anche tanti soldi. Per le semifinali e la finale di Wembley è partita la vendita dei biglietti sul sito dell’Uefa, prezzi da 195 a 595 euro per le semifinali, per la finale fino a 945 euro. Non è un dettaglio: il rinvio di un anno di Euro 2020, a causa della pandemia, è costato all’Uefa circa 300 milioni di euro.

Le stime delle ultime settimane prevedevano 1,3 miliardi di euro in entrate, la metà degli incassi ipotizzati prima dell’esordio del Covid-19. Sinora le partite giocate a Wembley con una presenza ridotta di tifosi avrebbero fatto mancare, secondo l’analisi economica della stessa Uefa, circa 66 milioni di euro. Anche Roma, per le tre partite dell’Italia con solo una fetta di tifo allo stadio, ha visto svanire ricavi per 12 milioni di euro. La variante Delta pesa, così come i conti in rosso del calcio.