Il Duca Bianco è riuscito a «teletrasportarsi» con rara efficacia nei territori delle più diverse forme d’espressione artistica, persino nei videogiochi. Il suo viso scarno e così bello in una maniera strana e mutante, i suoi travestimenti e le sue acconciature, da Ziggy Stardust a quella del Re dei Goblin in Labyrinth, hanno ispirato secondo i giornalisti e gli opinionisti di siti videoludici internazionali molti personaggi leggendari della galassia del videogame. Sono state pubblicate immagini comparative che lasciano intuire un’effettiva somiglianza con Sephiroth di Final Fantasy VII, Eva in Metal Gear Solid 4, Albert Wesker in Resident Evil… Ci sono molti altri personaggi che rimanderebbero alla star e sebbene similitudini somatiche e stilistiche siano talvolta opinabili sono comunque paragoni suggestivi che dimostrano quanto David Bowie abbia influenzato e ispirato immaginari diversi e distanti. Nel 1999 Bowie venne renderizzato per partecipare virtualmente come attore di Omikron The Nomad Soul, che uscì per pc e Dreamcast. Si tratta dell’opera prima di David Cage e dei suoi Quantic Dreams che realizzarono successivamente opere rivoluzionarie e di successo come Fahrenheit, Haevy Rain e Beyond. Omikron è una complessa e lisergica avventura di fantascienza che si svolge in un lontano futuro galattico nella quale il cantante interpreta il personaggio di Boz, entità quasi divina la cui esistenza elettronica si perpetua attraverso la rete dei computer della gigantesca e sovrappopolata città afflitta dai delitti di un assassino seriale, sui quali dovremo indagare nei panni sofferti dell’agente Kayl 669. Bowie compare nel gioco anche come cantante dei The Dreamers, una band che suona senza permessi e con intenti sovversivi. Alcune canzoni che vennero pubblicate successivamente nel venturo album Hours vennero scritte da Bowie appositamente per Omikron e modificate in seguito, per l’uscita del disco. Secondo David Cage il supporto di Bowie fu determinante anche per alcuni elementi della trama del videogame. Recentemente l’omaggio più profondo alla musica e all’arte di David Bowie l’ha fatto Hideo Kojima nel suo Metal Gear Solid V dove The Man Who Sold The World inizia e termina il gioco in una maniera straziante, sebbene la versione utilizzata nel videogame sia una cover cantata da Midge Ure degli Ultravox. Inoltre il rivoluzionario esercito di mercenari senza frontiere comandato da Big Boss, il protagonista del videogame, si chiama Diamond Dogs, nome che rimanda all’omonimo album del Duca Bianco pubblicato nel 1973. In Diamond Dogs (con il verso this ain’t rock ‘n’ roll, this is genocide, comincia in maniera devastante il brano) è contenuta l’orwelliana canzone 1984, lo stesso anno in cui si svolge Metal Gear Solid V. Non si tratta solo di pallida superficie citazionista ma di corrispondenze profonde con l’arte di Bowie che si vanno ad innestare nel tessuto politico, artistico e filosofico della trama del gioco.