Al centro della cronaca giudiziaria campana ieri sono finiti due big di Forza Italia. Dopo il caso 5Stelle di Quarto e l’eurodeputato Pd Nicola Caputo, è toccato a Domenico De Siano, senatore e Luigi Cesaro, deputato: coinvolti nell’inchieste della procura di Napoli su due ditte – secondo la magistratura – favorite negli appalti per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, in cambio di denaro e utilità, nel periodo 2010-2014. Il gip Claudia Picciotti ha chiesto le misure cautelari per tre persone e sei obblighi di firma. L’accusa è associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbata libertà degli incanti.

Chiesti i domiciliari per il senatore De Siano, che ieri ha dichiarato di rinunciare all’immunità parlamentare. Ex consigliere comunale di Lacco Ameno, ex consigliere regionale e provinciale, attuale coordinatore regionale di Fi in Campania, a dicembre De Siano era all’Agorà Morelli, a Napoli, tra i sostenitori del candidato sindaco Gianni Lettieri insieme ad Armando Cesaro, figlio dell’ex presidente della provincia di Napoli, Luigi, finito con Nicola Cosentino nel processo «Il Principe e la scheda ballerina».

I guai giudiziari rivelati ieri riguardano due comuni dell’isola d’Ischia, Lacco Ameno e Forio, e il comune di Monte di Procida. In cambio di appalti, i politici avrebbero incassato denaro e indicato persone da assumere nelle ditte degli imprenditori ‘amici’. Secondo il gip, Luigi Cesaro (solo indagato) si sarebbe servito per le assunzioni della Ego Eco «confermando l’esistenza di un vincolo moto forte tra lo stesso Cesaro, De Siano e Oscar Rumolo (collaboratore di De Siano ndr)». Un vincolo rinsaldato in occasione del congresso provinciale del Pdl del 2012, quando sarebbe emersa «l’indefessa opera di procacciamento di tesserati, anche falsi o oggetto di compravendita, al fine di far apparire la corrente del Cesaro la più votata del Pdl, con la conseguente assunzione di posizione predominante nella predisposizione delle liste elettorali, basate sul sistema delle liste bloccate». Venivano avvicinati persino giocatori delle sale bingo ai quali veniva regalato, in cambio del tesseramento, un buono da 10 euro da spendere in cartelle.

A Lacco Ameno sarebbero emersi «episodi di favoritismo a vantaggio della ditta Ego Eco di Vittorio Ciummo da parte della struttura municipale, mediante illegittime proroghe del servizio». In cambio, spiega il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, «Ciummo avrebbe elargito 30mila euro, in più soluzioni, a Oscar Rumolo, l’assunzione di diverse persone politicamente raccomandate, nonché 5mila euro a titolo di sponsorizzazione della squadra di calcio di Lacco Ameno, somma materialmente corrisposta a Rumolo». Finito ieri ai domiciliari, Rumolo è stato assunto dal comune di Lacco Ameno quale responsabile del servizio finanziario e tributi, dallo scorso novembre distaccato presso la commissione regionale della Terra dei Fuochi, la cui presidenza è andata a Forza Italia grazie all’astensione del Pd.

Stesso copione a Forio d’Ischia: «Sono emerse – prosegue D’Avino – plurime collusioni dei pubblici ufficiali con imprenditori tra loro concorrenti», cioè Carmine Gallo e Carlo Savoia per la Cite, Vittorio Ciummo e Salvatore Antifono per la Ego Eco. In particolare, la Cite non avrebbe avuto tutti i requisiti richiesti, così il bando sarebbe stato modificato dopo la scadenza del termine per le offerte. «La Befana la vogliono tutti» commentano a telefono il 4 gennaio 2012 il legale rappresentante e il consulente commerciale di Cite, tre giorni dopo il primo si presenterà a casa di Cesaro.

A Monte di Procida, l’affidamento dell’appalto alla Ego Eco sarebbe avvenuto «mediante alterazione dei meccanismi di gara» in cambio di denaro e l’impegno a effettuare i rifornimenti di carburante presso una stazione di servizio di «un soggetto gradito ai politici locali». De Siano ha rimesso nelle mani di Berlusconi l’incarico di coordinatore regionale del partito.