Anche la Procura di Agrigento, dopo quella di Ragusa, ha aperto un fascicolo sulla vicenda dei migranti che sabato scorso tra Linosa e Lampedusa sono stati soccorsi dalla nave «Monte Sperone» della Guardia di finanza e da motovedette italiane. All’appello mancherebbero, secondo le testimonianze dei migranti poi sbarcati a Pozzallo, almeno quattro somali tra cui un bambino. Il gip di Ragusa, che ha convalidato il fermo di 11 scafisti, ha fatto cadere l’accusa di morte come conseguenza di altro reato: i migranti scomparsi si sarebbero infatti lanciati in mare volontariamente. Ma ora la Procura di Agrigento intende approfondire le circostanze in cui i quattro sarebbero annegati.

Intanto altri 15i migranti sono arrivati ieri sera a Lampedusa a bordo di una piccola imbarcazione e sono stati soccorsi da una motovedetta della Guardia costiera a poche miglia dall’isola. I migranti, 6 uomini e 9 donne di cui una incinta, hanno detto di essere salpati dalla Tunisia. Quattro sono nordafricani mentre gli altri 11 provengono dal Congo e dalla Costa d’Avorio e hanno raccontato di aver trascorso tra gli 8 e i 10 mesi in Libia, dove hanno subito torture, prima di trasferirsi in Tunisia per affrontare la traversata. Il gruppo è stato trasferito nell’hotspot di Lampedusa.