La Valle d’Aosta doveva essere una delle sette regioni che Matteo Salvini avrebbe dovuto conquistare lo scorso 21 settembre e invece, nonostante la Lega sia risultato il primo partito con il 24%, è quasi certo che non riuscirà a trovare i voti per formare una maggioranza anche per l’esclusione della lista di FdI-Forza Italia che, per 25 voti, non ha superato la soglia di sbarramento.

Anche il capoluogo Aosta andava al voto e qui le destre, al ballottaggio, non ci sono nemmeno arrivate complice la presentazione di due candidature contrapposte di Fratelli d’Italia e Forza Italia da una parte e della Lega dall’altra.  A costringere al secondo turno il candidato civico progressista Gianni Nuti, che aveva allargato la vecchia maggioranza autonomisti-PD che governava la città, ci aveva però pensato Giovanni Girardini, noto commerciante con un passato da consigliere comunale tra le file dell’Union Valdôtaine, che correva con il suo “Rinascimento” che si ispira al deputato ex Forza Italia Vittorio Sgarbi.

Ieri, con una partecipazione del 46%, ad affermarsi è stato però il candidato civico di centro sinistra che ha sfruttato l’ottimo risultato della lista Progetto Civico Progressista (23%) che riuniva Pd-Rete Civica ed Europa Verde, nonostante la flessione degli alleati autonomisti dell’Union Valdôtaine e dei centristi di Alliance Valdôtaine. Nuti, docente universitario, già dirigente della Regione, candidato in ticket con la giovane Josette Borre espressione dell’Union, ha raccolto oltre il 53% dei voti. A nulla sono serviti gli appelli in queste due settimane di tutto il centro destra a votare il commerciante Girardini. Il nuovo sindaco Gianni Nuti è riuscito a far convergere su di se tutto il voto del variegato mondo autonomista e anche della sinistra, che da Adu (Ambiente Diritti Uguaglianza) a Potere al Popolo (3% al primo turno), avevano fatto appello al voto per lui. Con questo risultato sarà più facile formare una maggioranza in Regione che unisca il centro sinistra agli autonomisti.