«Onorerò David Sassoli da presidente difendendo sempre l’Europa. Per i nostri valori comuni di democrazia, dignità, giustizia, solidarietà, uguaglianza, stato di diritto e diritti fondamentali». Non avrebbe potuto scegliere parole più rassicuranti – e non è certo un caso – Roberta Metsola per dare avvio al suo mandato di presidente del parlamento europeo, terza donna nella storia dell’Ue e carica alla quale è stata eletta ieri incassando la fiducia di 458 eurodeputati su 690. Parole che servono alla politica maltese per far passare in secondo piano le sue posizioni antiabortiste che nei giorni scorsi, man mano che la sua elezione diventava sempre più evidente, hanno tenuto banco. Anche su questo spinosissimo tema, Metsola ha però provato a gettare acqua sul fuoco assicurando che si allineerà alla posizione del parlamento europeo, anche se l’argomento è in realtà di competenza degli Stati. Rassicurazioni sulle quali pesa però pesa la scelta, fatta a settembre del 2021 dalla neo presidente, di astenersi su un voto dell’europarlamento che condannava la violenza contro le donne.

Eletta ai vertici dell’europarlamento nel giorno del suo 43esimo compleanno – è nata nel 1979 a St. Julien’s, sull’isola di Malta – Metsola è sposata con un politico e finanziere finlandese, ha quattro figli ed è un avvocato specializzato in diritto europeo. Fin da giovane ha militato nelle file del Mzpn, il partito nazionalista maltese, per poi entrare nel 2013 nel parlamento europeo del quale è vicepresidente dal 2020. Originaria di un paese del Mediterraneo, per quanto riguarda l’immigrazione anche Metsola crede che sia giunto il momento di una riforma del regolamento di Dublino in modo da poter distribuire i migranti tra gli Stati membri, obiettivo che ieri ha assicurato di voler raggiungere entro la fine della legislatura insieme a un nuovo Patto su immigrazione e asilo. In passato si è anche schierata a favore dei diritti della comunità Lgbtiq+ e in difesa della libertà di stampa. Proprio su quest’ultimo argomento ha seguito l’inchiesta sull’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia ed è rimasto celebre il suo rifiuto di stringere la mano a Jospeh Muscat, l’allora premier maltese nella bufera per i suoi legami con i presunti mandanti dell’omicidio della giornalista.

Adesso a parlare per lei saranno soprattutto le sue prime mosse da presidente dell’europarlamento. «Dovrà portare avanti l’impianto di un’Europa dei valori, che mette al centro la persona, l’umanizzazione e l’autodeterminazione delle donne», ha commentato ieri l’eurodeputato Massimiliano Smeriglio che, contrariamente al suo gruppo di appartenenza, S&D, ha deciso di non votarla. «In questi anni il Parlamento Europeo, sotto la straordinaria guida di David Sassoli, si è affermato come luogo plurale, ponte verso le diversità, capace di rispettare l’autodeterminazione delle donne. La nuova Presidente dovrà proseguire su questa strada rafforzando questa cultura politica. Vigileremo e difenderemo, senza sconti , questa vocazione inclusiva».