«Massiccia adesione» alla nuova giornata di sciopero nazionale dei lavoratori Anpal e Ispettorato nazionale del lavoro ieri con presidio sotto il ministero dell’Economia. Come a marzo scorso, la protesta era per il riconoscimento dell’indennità di amministrazione. Anche la legge di bilancio 2023 manca delle risorse necessarie a garantire la perequazione dell’indennità di amministrazione a tutto il personale. Un «pasticcio» burocratico, quello verificatosi sul mancato allineamento dei salari, che si ripercuote su un «personale impegnato in prima linea nella tutela della sicurezza del lavoro, nel contrasto al nero e al sommerso, e nelle politiche attive del lavoro, che è quello oggi peggio pagato in tutta la Pa, rendendo tra l’altro poco efficaci anche le politiche di reclutamento che in questi mesi hanno visto gran parte dei vincitori dei concorsi Formez rinunciare alle posizioni disponibili in Inl per optare verso le altre Amministrazioni del comparto», spiega Marco Carlomagno, segretario generale della Flp.

Ma il presidio di ieri ha avuto successo. «È intenzione del ministero del Lavoro presentare un emendamento al maxi emendamento governativo alla manovra che garantisca il riconoscimento pieno dell’indennità di amministrazione perequata. Fin quando non vedremo il testo definitivo, però, rimane lo stato di agitazione», commentano Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi al termine dell’incontro con la ministra Marina Calderone.

«Ci dovrebbe già essere, come ha riferito la ministra, anche l’accordo con il Mef. Tuttavia non avendo ancora alcuna certezza precisa, che avremo quando vedremo il testo definitivo del maxiemendamento, terremo fermo lo stato di agitazione fin quando non ci sarà il riconoscimento pieno dell’indennità di amministrazione perequata per le lavoratrici e i lavoratori di Inl e di Anpal», concludono i sindacati.