Tutto sotto il suo controllo, ora gli «happy days» possono cominciare. Matteo Renzi annuncia «12 novità cruciali, buone notizie che aspettiamo da tempo» e vorrebbe coniare un apposito hashtag per l’occasione. Ma dal cilindro tira fuori soprattutto la quadra al caos dei due commissari messi a tiro incrociato sulla Capitale e accontenta pure il prefetto Franco Gabrielli che di dream team e poteri speciali da accollarsi per trasformare l’Anno santo in un nuovo «successo Expo» non ne voleva proprio sapere.

A gestire i 200 milioni stanziati ieri «per Roma e per il Giubileo» con il decreto legge approvato in Consiglio dei ministri (per investimenti complessivi di 900 milioni) non serve una nuova squadra: «Saranno messi a disposizione del commissario Francesco Paolo Tronca, che è espressione del governo», e «c’è un tavolo di concertazione, la commissione bilaterale Italia – Santa Sede» – felice invenzione del sottosegretario De Vincenti per mimetizzare la bufala del dream team – di cui fa parte anche lo stesso presidente del Consiglio. «Se sarà necessario – ha spiegato Renzi in conferenza stampa – saremo disponibili a prendere in considerazione ogni tipo di intervento».

Accantonata dunque la super squadra per il Giubileo: «Non c’è una modifica dei poteri di Gabrielli – puntualizza il premier – Metteremo a disposizione sua e di Tronca tutte le risorse e le persone necessarie perché l’evento funzioni bene, nelle forme che saranno concordate con i diretti interessati». E la commissione bilaterale infatti si è riunita subito, ieri: con il premier anche i due prefetti, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e, per il Vaticano, monsignor Rino Fisichella. Una parte dei 200 milioni, ha spiegato il sottosegretario Claudio De Vincenti, «sono a carico della Regione, per potenziare il trasporto Roma-Fiumicino». Per il resto saranno investiti, a detta del premier, da Comune e Regione «sulla sanità, sul trasporto, sul decoro e sulle iniziative per il grande evento».

Ma non c’è solo Roma, nel decreto varato ieri in Cdm: 50 milioni sono stati stanziati per «chiudere le bonifiche dell’area di Bagnoli e rilanciare lì un progetto strategico simile a quello per l’Expo»; 150 milioni per bonificare la Terra dei Fuochi, altrettanti per la riconversione dell’area utilizzata per l’Expo a Milano; 25 milioni per l’edilizia popolare, «bloccata perché mancano i denari per mettere a posto piccoli lavori sotto i 50 mila euro»; 100 milioni per realizzare impianti sportivi in periferia («la regia di questo intervento sarà a palazzo Chigi, in pieno concerto con il Coni, cui spetterà individuare le priorità d’intervento» mentre la «manutenzione resterà in mano alle realtà territoriali»). E poi ancora, tra le voci più importanti: 30 milioni da investire sulla continuità territoriale della Sardegna, 10 su Reggio Calabria, 50 per l’emergenza maltempo, 100 milioni per il servizio civile, 25 per il tax credit e 10 per l’export.

Ma è su Roma che si concentra lo sforzo politico maggiore di Renzi. Il quale «ha voluto essere presente alla commissione bilaterale – ha riferito a fine riunione monsignor Fisichella – per darci la sicurezza che il governo segue con molta attenzione questo evento spirituale». A tranquillizzare il Vaticano anche il fatto che «il prefetto Tronca, in quanto responsabile della verifica dello stato degli appalti, ci ha assicurato che il tempo che è andato perduto finora sarà recuperato».

La crisi politica è acqua passata. Ma non per tutti: «Dopo avermi eliminato per poter gestire direttamente 200 milioni, il presidente del Consiglio continua a mentire agli italiani», attacca l’ex sindaco Ignazio Marino definendo «singolare» il comportamento di Renzi. «La mia giunta ad Aprile 2015 sottopose al governo diversi e dettagliati progetti immediatamente cantierabili per migliorare la vita quotidiana dei romani (trasporti, strade, decoro, ecc.) e accogliere al meglio i pellegrini – scrive su Fb l’ex marziano dem – Tuttavia esaminando, solo molti mesi dopo, le nostre richieste il 27 agosto a conclusione del Cdm il sottosegretario De Vincenti e il ministro Alfano dichiararono che il governo non avrebbe stanziato nemmeno un euro per il Giubileo, al di là delle risorse di Roma stessa. E poi cosa è cambiato?».

Sarà un miracolo dell’Anno santo, ma in realtà è cambiato tutto, perfino il «rischio terrorismo» non fa più paura: «Non ci sono particolari elementi per allarmare – assicura Fisichella – c’è quella normale forma di sicurezza che è stata di nuovo ribadita e che viene garantita, e di cui devo dire siamo più che contenti». Anche Alfano sarà contento. Holy and happy days.