Lucia Annibali, avvocata, eletta col Pd nel 2018, poi passata in Italia Viva, è stata una delle protagoniste della scrittura della legge Zan alla Camera.

Ora quel testo non va più bene a Renzi. Perché?

Abbiamo fatto un lavoro molto complesso e difficile. Le ormai famose definizioni dell’articolo 1 sono emerse durante il lavoro parlamentare, è stata una richieste delle commissioni. Quell’articolo rappresenta il punto di caduta che abbiamo trovato.

Lei è la prima firmataria dell’emendamento che contiene le definizioni, compresa l’«identità di genere». Cosa c’è che non funziona?

Trattandosi di una legge penale, abbiamo fatto uno sforzo per declinare queste definizioni. Ma ora quel lavoro si può approfondire, migliorare, per rendere più efficace l’applicazione della legge. Io ero consapevole che si potesse lavorare ancora su quel testo, sul tema delle scuole, sulla libertà di espressione. A Montecitorio abbiamo raggiunto un compromesso alto, ma non il migliore possibile.

Si sente sconfessata dal suo segretario?

Ma no. Al Senato i numeri sono diversi, se si ritiene di cercare un consenso più ampio per salvare la legge non ci vedo nulla di male.

Il Pd ritiene che togliendo l’identità di genere si lascino scoperte le persone transessuali.

Nella proposta di mediazione di Scalfarotto questo rischio non c’è. La legge non verrebbe amputata, e del resto il testo Scalfarotto era stato firmato anche da Zan. Non sono affatto convinta che l’atteggiamento intransigente del Pd e del M5S sia più utile per portare a casa la legge. Serve il dialogo.

Secondo lei Salvini vuole una legge del genere?

Lavorare anche con loro può servire anche a stanare delle posizioni ideologiche. Io credo sia comunque utile, in particolare su temi divisivi come questi. Ora la maggioranza è cambiata, anche la Lega ne fa parte.

Nel voto sul calendario del Senato si è visto che la maggioranza c’è, se Italia Viva non si smarca.

Un conto è il calendario, altro sono i voti segreti.

Italia Viva è disposta a votare il testo Zan se fallisse la mediazione?

Ma certo che lo voteremo, abbiamo sempre detto in modo chiaro che non faremo mancare i nostri voti.

Veramente in questi giorni si parla solo del cambio di linea di Renzi.

Tentare una mediazione per assicurare alla legge un percorso più sereno non significa essere contrari.

Davvero pensa che i senatori di Iv voterebbero la legge senza modifiche?

So che è così.

Anche nei voti segreti?

Non ho alcun dubbio.

È possibile però che votiate emendamenti condivisi con la Lega per eliminare l’identità di genere?

Si possono votare emendamenti, anche di altri partiti, solo se non snaturano il senso complessivo della legge e se sono condivisi nel merito.

Non potevate semplicemente votare il testo della Camera con Pd e M5S senza fare questa confusione?

Non abbiamo condiviso il loro irrigidimento. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa, quella di esporci per trovare soluzioni alternative al muro contro muro. E del resto anche alla Camera abbiamo dialogato col centrodestra. Non era disdicevole allora, e non lo è neppure oggi che è cambiata la maggioranza.

Nel centrosinistra tutti o quasi ritengono che quel lavoro fosse più che sufficiente.

Insisto, quel testo era il punto di caduta alla Camera e in quella fase politica.

Se ci fossero modifiche in Senato, poi la Camera riuscirebbe ad approvare la legge?

Sono convinta che ci si possa accordare su una terza lettura con tempi blindati.