Come prendono vita i dinosauri sulla base dei fossili ritrovati? Jean-François Tournepiche, conservatore del Musée di Angoulême, ci ha spiegato che scienza e divulgazione vanno di pari passo. Infatti, i disegni elaborati vengono consegnati a Yannick Violin, produttore e regista presso la sua Nayade, fondata nel 2003, per poi assieme ad altri dati scientifici creare un mondo disperso in modo verosimile. Abbiamo visitato lo studio sulle rive della Tour, affluente del fiume Charente, dove al primo piano ha sede Mozaique, che fornisce tutta la tecnica necessaria per le proiezioni. Insieme hanno realizzato gli auguri natalizi 2019 della città proiettati sulla facciata del comune e non a caso ben due dei cinque brevi filmati erano storie con protagonisti i dinosauri ritrovati nel vicino sito paleontologico di Angeac.

Da subito ci attirano i due schermi di computer su cui lavora Alexandre Marchand, il vero mago della creazione e dell’animazione presso Nayade. Egli ci mostra come da una semplice silhouette si arriva al personaggio tridimensionale finito grazie al programma Studio Max 3D, con il quale era già stato creato il primo panorama installato presso il museo per la mostra Les géants du vignoble (I giganti dei vigneti), che in seguito ha girato in varie città e che attualmente si trova a Marsiglia. Una volta chiusa la mostra, però, al museo le persone continuavano a chiedere di quel panorama animato. Così Tournepiche, un vero visionario nel suo campo e che vorrebbe portare il Musée a un livello 3.0, ha subito optato per i caschi 3D. Aveva visitato una mostra in Germania, dove per spiegare meglio alcuni reperti c’erano diversi punti di «realtà immersiva» o «realtà aumentata». Sulla base del materiale prodotto per il panorama è dunque stato creato il breve filmato, ora visibile col casco, per il grande divertimento di grandi e piccoli dal dicembre scorso. A proposito di realtà aumentata: presso lo Shop del museo sono in vendita cartoline con una decina di soggetti diversi dove grazie alla applicazione Dinos3D il relativo dinosauro riprodotto in fotografia inizia a muoversi in tutta la sua grossa corporeità, apprezzabile da tutti i lati, destra, sinistra e sopra. Meraviglia della tecnologia!
Yannick Violin, molto impegnato anche nella lotta per il nostro pianeta (molti dei suoi filmati in 3D con simpatici personaggi tra api, virus e macchinari, si trovano su youtube), ci accoglie con un largo sorriso e volentieri apre il suo computer personale per mostrarci alcune tra le sequenze più intriganti. Mentre ci parla delle sue esperienze, compie una sorta di sintesi della nascita del fascinoso mondo digitale avendolo lui percorso davvero sin dai primi inizi a cavallo tra gli anni settanta e ottanta.

Quali studi avevi fatto per cominciare la tua avventura nel 3D?
Nessuno studio, ho imparato in modo autodidatta, nel lontano 1985. Ero disegnatore industriale, dal 1979, nei campi dell’aviazione e militare quando si andarono a creare i primi simulatori di volo e di campi di battaglia. Furono al contempo i primi esperimenti nell’immaginario 3D e nessuno sapeva come fare, procedemmo per tentativi, e i collaboratori erano per lo più amici. Se si riusciva ad arrivare alla meta, bene, altrimenti avanti un altro! Dopo quattro anni, nel ’89 sono passato alla Ex Machina che allora era lo studio più importante nella produzione di immagini elettroniche. Qui ho davvero imparato il mestiere, passando dalla grafica a diverse altre mansioni sulla scia della linea di produzione, da film a pubblicità, dal 35 al 70 mm, dall’Imax al digitale in alta definizione. Tutto questo era ancora a Parigi; nei primi anni Duemila mi trasferii ad Angoulême, dove erano iniziate le prime produzioni di cinema di animazione 3D. (Ormai la città è diventato un polo attrattivo per tanti professionisti e studenti, con tanto di museo del fumetto, scuole nelle diverse discipline, dall’animazione 2D alla 3D, dal fumetto al videogioco, nda).

E la collaborazione col museo?
È partita nel 2016 per creare il panorama nel mondo preistorico dei dinosauri. Tournepiche voleva qualcosa di più verosimile rispetto ai mondi artificiali e i dinosauri in plastica che si vedono nei parchi da divertimento. Ci abbiamo lavorato per un anno, accanto ad altri lavori non avendo avuto chissà quale budget a disposizione per questo. Per completarlo erano anche utili i tanti test fatti con adulti e bambini per il feedback necessario. Abbiamo notato, infatti, che i problemi nella visione sorgono quando il movimento interno corporeo non corrisponde a quello esterno. Mi spiego: nella visione del nostro mondo dei dinosauri, chi guarda si trova in un punto fisso e l’immagine ruota attorno, in maniera tranquilla, non scioccante, per cui la visione risulta gradevole. Dal momento in cui si aggiungono effetti di movimenti a scatto, sorgono i malesseri se non collegati ad altrettanti movimenti fisici di un sedile, ad esempio, per cui colui o colei che guarda percepisce sia il movimento nel corpo sia il movimento visivo.

Mi racconti alcuni altri progetti?
Lavoriamo molto con la Cina, qualche anno fa ci chiesero animazioni per uno spettacolo di danza-teatro notturno, in scena permanentemente a Wuyshan, per cui erano necessari mesi e mesi di elaborazione avendoci loro fornito giusto qualche schizzo di personaggio. Alexandre ha creato una vera meraviglia, con draghi e mostri, effetti luce proiettati su schermi d’acqua alti quaranta metri – Fountain of Dreams era un incarico da 150 milioni di euro, con produzione della francese ECA2. Ovviamente oggi ci sono tante possibilità in più date dai programmi, tra elementi rotatori e automazioni, se penso che una volta si lavorava con i semplici punti matematici e su immagini piccolissime, 9x9cm… (mi mostra il tipico disegno dell’inquadratura con le dita, ndr).

Prima del museo avevi già fatto altri filmati con dinosauri?
Sì, per parchi da divertimento, tipo Escape from Dino Island. Era ai tempi in cui si lavorava con i computer della McIntosh e con Iworks abbiamo creato i primi dinosauri. Facevo un po’ di tutto allora, l’operatore, il lato tecnico, la sicurezza nella realizzazione. Al 2016 risale Le Monde de Teïno destinato al Dino-Zoo che si trova nell’est della Francia con effetti in 4D in una sala di realtà a immersione, era sostenuto dal dipartimento delle nuove tecnologie del CNC (Centro Nazionale del Cinema francese).