Quale pregiudizio spinge tanti bravi cattolici a infangare l’immagine del Cardinale sardo Angelo Becciu? Invidia per la sua felicità? Rozzo razzismo contro i sardi? Ingiusto giustizialismo? No, niente di tutto ciò, come pare sia da escludere anche la vecchia malapianta dell’anticlericalismo, considerato che il più inflessibile accusatore del Becciu, è proprio l’attuale capintesta del clero tutto, cioè il Papa in persona.

Non stupisca allora che lo sporporato Angelo, abbia subito messo pubblicamente in guardia proprio Bergoglio: «qualcuno», ha dichiarato in un’improvvisata, ma molto ben riuscita, conferenza stampa, «ti sta consigliando molto, molto male».
Ma chi? Difficile dirlo.

Noi non ci meraviglieremmo fosse lo stesso cattivo consigliere che a suo tempo convinse Albino Luciani, il Papa del sorriso, a sposare l’idea di rimuovere dal vertice dello IOR -la banca del Vaticano- il suo allora chiaccheratissimo presidente Monsignor Paul Marcinkus. E fu sempre la stessa anonima malalingua, a sussurrare al santo orecchio che Marcinkus aveva fondato una banca alle Bahamas, nel cui consiglio di amministrazione, oltre a lui, sedevano:, il capo della loggia stragista P2 Licio Gelli, il banchiere criminale Michele Sindona, il bancarottiere fraudolento Roberto Calvi.

La fine è nota: Sindona sarebbe morto assassinato in carcere e Calvi lo ritrovarono impiccato sotto al Black Friars Bridge, il ponte dei Frati Neri nel cuore di Londra. In quanto allo stesso Papa del sorriso, meschino, non fece in tempo a seguire il cattivo consiglio che dopo appena trentatré giorni di pontificato in quattro e quattr’otto lo fecero smettere di sorridere.

Più attento di lui alla pellaccia fu successivamente Papa Ratzinger, il pastore tedesco che a quello stesso cattivo consigliere oppose un deciso gran rifiuto; e siccome quel demonio non mollava, allora lui oppose il gran rifiuto pure a San Pietro, arrivederci e grazie. Primum vivere!

Tornando a oggi, se la faccenda dell’acquisto di un immobile di lusso in Sloane Avenue a Londra per 200 milioni di dollari (risucchiati dai fondi riservati della Segreteria di Stato provenienti dall’Obolo di San Pietro), è avvolta nella nebbia del mistero, come avvolte nel mistero sono le montagne di denaro distratte da faccendieri in Vaticano affaccendati (e riciclate su conti esteri e società offshore), ebbene: non altrettanto misterioso è l’identikit, del fin qui anonimo cattivo consigliere.
Puzza di zolfo, ha la barbetta a punta e tiene le corna.
Parola di Angelo.