Bucare il muro del silenzio: in Austria come in Italia, questo è stato il problema principale della lista «L’altra Europa» (Europa anders). Non essendo rappresentata in parlamento, la «Lista Tsipras» austriaca è stata esclusa dal grande match televisivo finale tra tutti i partiti, chiamato tradizionalmente Elefantenrunde, «giro degli elefanti». Per ovviare all’oscuramento, il capolista Martin Ehrenhauser ha avuto l’idea di trainare un gigantesco elefante gonfiabile per le strade di Vienna, dal parlamento fino alla sede della tv austriaca: «Il vero giro degli elefanti lo facciamo noi, perché quello che conta è trattare questioni importanti, non il numero dei seggi in parlamento». Missione compiuta: il popolare quotidiano Kurier gli ha dedicato l’apertura, e la rete televisiva Puls 4 ha invitato Ehrenhauser insieme all’elefante.

Europa anders è nata a marzo intorno a un appello di sostegno a Tsipras che, a sorpresa, ha unito il Partito comunista austriaco (Kpö), piuttosto vetero, i più moderni Piraten e il gruppo di sinistra radicale der Wandel. Il più grande dei tre è la Kpö, che alle politiche del 2013 ha raggiunto solo l’1%, ma che a Graz, mettendo in campo un profilo più sociale che identitario, ha raggiunto un sorprendente 20% alle comunali del 2012. Secondo i sondaggi, Europa anders viaggia intorno al 3%: è difficile ma non impossibile che possa raggiungere il quorum del 4%.

Grande traino della lista è l’indipendente Martin Ehrenhauser, 35 anni, dal 2009 europarlamentare senza gruppo: ispirandosi a Occupy, ha rinunciato a un morbido letto per dormire sul duro asfalto della strada per oltre un mese. Una campagna cominciata con un gesto clamoroso durante un dibattito tv, quando Ehrenhauser promise: «Voglio dimostrare al pubblico che ci si può alzare, si può andare via e protestare contro il governo». Si alzò andandosene via, lasciando tutti di stucco, cominciando la stessa notte a dormire davanti alla sede del governo. Un modo per dare rappresentanza alla rabbia montante nel paese, non lasciandola solo alla destra.

All’origine della collera degli austriaci l’ennesimo salvataggio di una banca: la Hypo-Alpen Adria della regione Carinzia, portata alla bancarotta dall’allora leader dell’estrema destra della Fpö, il defunto Joerg Haider. Il governo austriaco ha deciso di «aiutarla», scaricandone il costo di 18 miliardi sulla fiscalità generale. «Ecco cosa sono 18 miliardi»: lo mostrava una grande installazione con migliaia di scatole di euro davanti al parlamento costruita da Europa anders, che ha promosso anche una petizione popolare.

Il tour di Ehrenhauser, che ha sempre dormito per strada, ha toccato tutta l’Austria. Una tappa importante è stata la sosta di alcuni giorni davanti alla sede del partito socialdemocratico (Spö) del cancelliere Werner Faymann a Vienna. Con addosso una tuta nera e rossa, l’instancabile Ehrenhauser evidenziava come la Spö abbia votato al parlamento europeo il 73% delle volte insieme ai popolari (Övp). L’appello alla base della Spö – in sofferenza per l’abbraccio soffocante con la Övp nella grosse Koalition – è proprio in nome dei principi socialdemocratici abbandonati dai dirigenti. Il venerato ex cancelliere della Spö Bruno Kreisky, scrivono sul loro sito quelli di Europa anders, «oggi voterebbe per noi».