Una piazza Grande gremita al limite della capienza è esplosa in una colossale risata di fronte a We’re the Millers (titolo italiano Come ti spaccio la famiglia, in uscita il 12 settembre). La storia racconta di David, quaranta e rotti, single, spacciatore di professione, ma tenero di cuore.

Per salvare l’iPhone di una ragazzetta ingrata si fa derubare da un gruppo di ragazzotti. Merce e denaro. 43mila verdoni che il capo rivuole. Un capo stravagante e sorridente ma con un’orca che sguazza nell’acquario addentando tutto quel che le capita a tiro. Unica chance offerta al malcapitato: andare in Messico e tornare negli Usa con un discreto carico di marijuana. David ci pensa e architetta il piano: noleggia un camper e affitta una famigliola. Mamma è una vicina di casa stripper in difficoltà economiche. Il primogenito un giovanottone vergine dello stesso palazzo che la madre molla di frequente. Completa il quadro una ragazzetta scappata di casa. Eccoli i Miller che puntano «felici» verso la loro avventura messicana. Non esente da rischi.

Da qualche tempo ormai la commedia punta sulla trasgressione, pur rischiando il divieto ai minori. Del resto se certi film passano anche in tv bisogna alzare il tiro cinematografico. E qui siamo all’alzo zero. Viene disintegrata la famiglia (sino al finalino), con un’accozzaglia di personaggi marginali trasformati in rappresentazione da cartolina. Bisognerebbe anche registrare tutta la spiegazione di David al barbiere per avere un taglio da paterfamilias frustrato con una chiusura che ricorda la sequenza orgasmica di Harry ti presento Sally. E che dire del poliziotto messicano disposto a farsi corrompere in cambio di sesso orale, richiesta che inanella una sequenza di gag, tutte scorrette quanto irresistibili.

La sceneggiatura è memorabile, ma ci ha messo del suo anche il regista Rawson Marshall Thurber (autore anche del funambolico Palle al balzo) che ha saputo dare spazio a improvvisazioni da set. Molta parte del peso del film poggia su Jason Sudeikis, che regge magnificamente, il suo personaggio riesce sempre a rimanere a galla come il re degli stronzi e lui ha tempi comici da cronometro. Jennifer Aniston scherza con il suo ruolo e rischia di commuoversi sui titoli di coda, taroccati con sequenze apposite, in cui gli altri interpreti le cantano la sigla di Friends.

Will Poulter poi ha una faccia naturalmente comica, piazzata su un corpaccione esagerato, perfetto nell’apprendistato del bacio. Emma Roberts, figlia di Eric, nipote di Julia, ha qualità trasformistica degna di tanta famiglia. Per tacere del boss cialtrone Ed Helms, uno dei fantastici quattro della serie Una notte da leoni. L’effetto comico del film ha fatto riaffiorare i ricordi di qualche anno fa quando su questa stessa piazza di Locarno Tutti pazzi per Mary aveva avuto lo stesso effetto. Se ne sono accorti anche negli Stati uniti dove il film è uscito la scorsa settimana con incassi ottimi e superiori alle aspettative.