“E’ importante suonare dal vivo. Tanti anni fa presentavamo le nostre canzoni a dei giovani, che sono poi diventati degli adulti. Ed oggi siamo sul palco anche per chi all’epoca non c’era: molti di loro potrebbero essere i figli di quei ragazzi di allora. Questo ci stimola ed infonde energia”. Così racconta il cantante e chitarrista Phil Palmer il progetto Dire Straits Legacy. Mai nome più azzeccato per definire questa formazione che discende da quella originaria imperniata sul talento di Mark Knoplfler. Alcuni dei comprimari di allora sono diventati i protagonisti odierni. Oltre a Palmer come direttore musicale del progetto, sono presenti il tastierista Alan Clark, il percussionista Danny Cummings, il sassofonista Mel Collins ed il bassista John Giblin.

Ognuno di loro ha fatto parte dei Dire Straits in epoche e stagioni musicali diverse, chi nel periodo migliore del combo britannico, chi negli ultimi anni prima dello scioglimento. Oltre loro partecipano illustri session men come il batterista Steve Ferrone e i due musicisti italiani Marco Caviglia e Primiano Dibiase. Il collettivo è in tour dove propone una scaletta infallibile, con classici come Sultans Of Swing, Money For Nothing e Romeo and Juliet, senza tralasciare cose meno note come You and Your Friend.

E’ sempre Palmer a delineare la natura del progetto: “Siamo una concept band che vuole ricreare la musica dei Dire Straits. Certo, non è presente Mark, ma le sue canzoni godono di una vita propria. Ha scritto dei brani significativi, che hanno catturato decine di migliaia di ascoltatori ovunque. Rivisitarle oggi, ricreando quelle atmosfere è ciò che vogliamo fare. Puntando sull’importanza del concerto, del suonare direttamente per la gente e muovendo ancora quelle emozioni che entrarono nella memoria di molti”.

L’idea originale ha preso il via cinque anni orsono grazie all’incontro tra Caviglia e Palmer, per poi consolidarsi successivamente fino ad affrontare un primo e seguito tour nel 2014, all’interno del quale spiccava anche la presenza del bassista John Illsley oggi assente perché impegnato in progetti personali. Nella ricerca di un sottile equilibrio che non li etichettasse nel novero delle cover band, Palmer e Caviglia hanno cercare di attribuire un’identità flessibile alla formazione attuale, grazie alla possibilità di eventuali altri innesti di ex elementi nella Legacy. Un tentativo che grazie anche alle risposte del pubblico, sembra andato a buon fine.

Al punto tale che Palmer, non esclude un eventuale pubblicazione discografica: “E’ nelle ipotesi e probabilmente si tratterebbe di una registrazione live. Che potrebbe avere una buona riuscita. La convinzione ci viene data dal feeling che circola tra di noi. Siamo molto affiatati ed entusiasti di quello che facciamo.”.