Dopo Cgil-Cisl-Uil e le imprese, nella Sala Verde questa mattina passano anche i sindacati delle forze dell’ordine. È il terzo appuntamento per il premier Matteo Renzi che alle 10 riceve a Palazzo Chigi le rappresentanze di polizia e il Cocer per mettere sul tavolo della concertazione la «dieta dimagrante» per i cinque corpi, al fine di «eliminare sprechi e duplicazioni», come aveva già spiegato a giugno il commissario alla spending review Carlo Cottarelli alla Commissione Affari costituzionali della Camera.

E in cambio Renzi offre per tutti – poliziotti, carabinieri, finanzieri, forestali e penitenziari – lo sblocco del tetto salariale fin da subito, forse dagli ultimi mesi del 2014, sempre che il ministro Alfano, che sta seguendo la vertenza per il governo, riuscirà a trovare altri soldi oltre a quelli già promessi circa un mese fa, quando i sindacati sembravano sull’orlo di un inedito quanto illegale «sciopero generale» delle forze di polizia.

La copertura per il miliardo di euro necessari a sbloccare gli stipendi delle forze dell’ordine dal 31 dicembre 2014 verrebbe – almeno così dichiarava il governo a metà settembre dopo una riunione con i ministri interessati – dai ministeri con 440 milioni, dal governo con 530 milioni e dai fondi di perequazione con i rimanenti 120. Non si tratta di un rinnovo contrattuale ma con lo sblocco dei tetti, fermi dal 2010, si potranno adeguare i salari alle promozioni e le indennità agli scatti di anzianità. Ma i sindacati hanno già detto che non transigeranno nemmeno sulla «specificità» dei comparti di sicurezza e difesa rispetto alle altre figure della Pubblica amministrazione, come stabilito nell’articolo della legge 183/2010.

Di contro, la maggior parte delle sigle sembra ben disposta anche a discutere di riforma del modello sicurezza. Addirittura c’è chi, come il segretario del Sap Gianni Tonelli giudica «fondamentale» riformare «un apparato insostenibile, con cinque forze dell’ordine a carattere nazionale più le polizie provinciali, quelle locali, i vigili del fuoco e la guardia costiera. A che cosa servono – chiede Tonelli – 11 centrali operative nella stessa città, 7 uffici per le paghe, 7 uffici di gestione del personale, 7 uffici vestiario, 7 uffici per gli automezzi, etc? Dall’interno ci permettiamo di dire che non servono a nulla e che il 60% delle risorse è sprecata».

Renzi, che sarà accompagnato da Alfano e dalla ministra della Difesa Roberta Pinotti, probabilmente invece proporrà solo di far confluire gli 8500 uomini e donne della Forestale dentro la Guardia di finanza e, con qualche difficoltà in più anche per l’opposizione del Guardasigilli Orlando, di accorpare la Polizia penitenziaria (circa 46 mila unità) a quella di Stato.

Un’operazione esplicitamente osteggiata invece dal Libero Sindacato di Polizia (Lisipo) che ricorda i «compiti importantissimi» svolti dalla Forestale «che richiedono elevata e specifica competenza». Un corpo che, rivendica la Lisipo, «funziona benissimo, è un esempio di efficienza, di presidio sicuro sul territorio, con una sua storia, con le sue profonde conoscenza dell’ambito nel quale opera. Perché accorpare? Non sempre tagliare coniuga il risparmio con efficienza». [FIRMA_SOTTO]e. ma.