L’associazione dei dottorandi italiani (Adi) e la FLC-Cgil hanno lanciato una petizione su change.org diretta al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti e chiedono il riconoscimento del diritto all’indennità di disoccupazione «Dis-Coll» agli assegnisti di ricerca, ai dottorandi e ai titolari di borse di studio. La «Dis-Coll» è una nuova forma di indennità di disoccupazione prevista nel «Jobs Act» e diretta ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto iscritti in via esclusiva alla gestione separata presso l’Inps, non pensionati e privi di partita Iva, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. I dottorandi, borsisti e assegnisti di ricerca sono obbligati a versare contributi previdenziali alla Gestione separata dell’Inps e pagano un’aliquota contributiva del 30% sul loro reddito annuo. I precari della ricerca rientrano nella categoria dei «lavoratori parasubordinati» e per le peculiari caratteristiche delle attività da loro svolte appaiono pienamente assimilabili ai collaboratori coordinati e continuativi, ovvero a progetto. Adi e Flc chiedono al Ministro del Lavoro Poletti di «intervenire per sanare una situazione divenuta da anni insostenibile». «Perché non riconoscere il lavoro di migliaia di giovani ricercatori che di fatto tengono un piedi un sistema accademico ormai prossimo al collasso?». Ieri sera la petizione aveva raggiunto le 3360 firme (su 5 mila).