Può sembrare strano parlare dell’ecologia dei mozziconi delle sigarette, eppure anch’essi contribuiscono, e in maniera non lieve, alla contaminazione dell’ambiente. Nel mondo si fumano circa seimila miliardi di sigarette all’anno; la felicità dei fumatori viene apparentemente (non lo so di persona perché non fumo) dal fatto che il tabacco delle sigarette, bruciando lentamente, fa arrivare in bocca e nei polmoni, con una corrente di aria aspirata dall’esterno, varie sostanze chimiche, fra cui la nicotina e molte altre.

Dopo qualche tempo, dopo che sono bruciati circa i due terzi della sigaretta, resta un mozzicone che viene buttato via. In seguito ai continui avvertimenti, da parte dei medici, che il fumo delle sigarette fa entrare nel corpo umano sostanze tossiche e cancerogene, le società produttrici di sigarette hanno cercato di attenuare i danni ponendo, nel fondo delle sigarette, dove vengono posate le labbra, un «filtro» che, come promette il nome, dovrebbe filtrare, trattenere, una parte delle sostanze nocive.

Quando una sigaretta è stata adeguatamente «consumata», il filtro con ancora attaccato un po’ di tabacco, viene buttato via; sembra niente, ma la massa di questi mozziconi è grandissima. Ogni sigaretta pesa un grammo, il mozzicone pesa da 0,2 a 0,4 grammi e il peso di tutti i mozziconi di tutte le sigarette fumate nel mondo ogni anno ammonta a due milioni di tonnellate. I mozziconi dei circa 100 milioni di chilogrammi di sigarette fumate in Italia hanno un peso di circa 20-30 mila tonnellate.

I mozziconi sono costituiti in gran parte dal filtro che trattiene numerosissimi composti chimici, principalmente nicotina e un insieme di composti che rientrano nel nome generico di «catrame», fra cui idrocarburi aromatici policiclici altamente cancerogeni; la quantità di «catrame» trattenuto dal filtro di una sigaretta è di circa 2-10 milligrammi.
Il catrame si forma durante la combustione «incompleta» del tabacco insieme alle sostanze «piacevoli», le quali però sono in gran parte tossiche e sono solo parzialmente eliminate dal filtro.
La natura e la concentrazione delle sostanze presenti nei mozziconi dipendono dalla tecnologia di fabbricazione delle sigarette che le industrie modificano continuamente per renderle più gradite ai consumatori; la natura di molti additivi e ingredienti è tenuta gelosamente segreta, il che non facilita la conoscenza e la limitazione dell’effetto inquinante dei mozziconi abbandonati.

I mozziconi delle sigarette fumate in casa o nei locali chiusi, in genere finiscono nella spazzatura, ma quelli delle sigarette fumate all’aperto o in automobile finiscono direttamente nelle strade e quindi nell’ambiente. Alla prima pioggia le sostanze tossiche presenti nel filtro vengono trascinate nelle fogne e da qui in qualche fiume o lago o nel mare. Nel contatto con l’acqua tali sostanze si disperdono o si disciolgono e possono venire a contatto con gli organismi acquatici. Rilevanti effetti tossici sono dovuti alla stessa nicotina e non meraviglia perché la nicotina è stata usata come un antiparassitario proprio per la sua tossicità verso molti organismi viventi. Senza contare che molti fumatori hanno la pessima abitudine di buttare via i mozziconi ancora accesi, potenziali cause di incendi.