Una ragazza torna a casa sola di notte: un’immagine di vulnerabilità e pericolo, l’incipit di una storia destinata a finire male in cui un predatore attende fra le tenebre. Nel film d’esordio di Ana Lily Amirpour – A Girl Walks Home Alone at Night – è però proprio la ragazza sola ad essere la predatrice in agguato, una vampira che ribalta le aspettative del titolo in un atipico horror movie iraniano. «Ciò che mi interessa di più in un personaggio è che non coincida mai con la propria apparenza – dice infatti la regista – Vediamo la protagonista, una ragazza esile, e siamo portati a pensare che sia tranquilla e inoffensiva. Ma qualunque persona nasconde degli strani segreti.
Ana Lily Amirpour oggi è a Bari, ospite della rassegna Registi fuori dagli sche(r)mi dove incontrerà il pubblico e presenterà questo suo primo lungometraggio.
Di origini iraniane, Amirpour è nata in Inghilterra e cresciuta negli Stati Uniti, in California, che è anche lo stato dove ha girato A Girl Walks Home Alone at Night, usando la cittadina di Taft come «controfigura» di un’immaginaria città fantasma dell’Iran: Bad City.

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I due protagonisti sono la ragazza sola del titolo, di cui non sapremo mai il nome, e Arash, un giovane tuttofare con un padre eroinomane ricattato da uno spacciatore arrogante. Sarà lui la prima vittima della vampira, che si aggira la notte col capo coperto da uno chador nero mentre a casa balla da sola sulle note dei Radio Teheran.

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L’intero film, senza perdere la propria originalità, è intessuto di riferimenti e citazioni. Perfino nella colonna sonora che ripropone i temi dello spaghetti western: «Sono una grande ammiratrice di Sergio Leone, del suo Wild West archetipico, fatto di cittadine in mezzo al nulla, dove la legge non esiste e in molti si nascondono dai loro crimini passati».
L’ambientazione indefinita, misteriosa e notturna di A Girl Walks Home Alone at Night guarda alle cittadine inquietanti di David Lynch, che a detta della regista è l’autore da cui ha appreso la libertà e l’assenza di confini del cinema: «È da quando ho cominciato ad appassionarmi al suo lavoro che ho capito che non ci sono regole nel fare un film, non esistono luoghi a cui è proibito accedere».
Il film dal suo debutto al Sundance Film Festival nel 2014 è stato un grandissimo successo, tanto che il nuovo lavoro Amirpour – The Bad Batch – ha un cast di nomi famosi come Keanu Reeves e Jim Carrey, e dal farsi e il bianco e nero si passerà all’inglese e al colore. «Sarà un western psichedelico. molto violento e romantico allo stesso tempo».

Com’è nata l’idea di girare un film di vampiri?

Sono appassionata di vampiri sin da bambina: mi piacciono la loro immortalità e la loro solitudine, una cosa quest’ultima in cui mi sono sempre immedesimata. Tempo fa avevo girato un altro cortometraggio nel quale si utilizzava un chador: un giorno l’ho indossato come se fosse un costume e mi sono subito sentita come un pipistrello, una strana creatura. È così che è nata l’idea della vampira iraniana, di cui nessuno di accorge perché è nascosta dal suo chador.Sapevo già che attori chiamare e come volevo girare il film, ed il fatto che ancora nessuno mi conoscesse mi ha dato una libertà assoluta.

La città iraniana del film è ricreata in California.

Il mondo di un film è un posto dell’immaginazione. Non ho nessun interesse per la geografia reale, riproduco piuttosto la realtà che c’è nella mia fantasia, una dimensione emotiva. Come nei sogni, che sono strani e folli, ma a chi li fa sembrano normali: un sogno dev’essere fedele solo alla realtà del sognatore. L’ambientazione di A Girl Walks Home Alone at Night è composta da tutte le cose che mi rendono ciò che sono: l’Iran, gli Stati Uniti, la California, il western e anche i film di John Hughes.

Il film è quasi muto.

Sono sorda al 30% per cui mi appassiona molto l’aspetto visivo del cinema: per me il silenzio è come un suono. Per questo mi piace che il dialogo sia minimo, rispecchiando la forma di espressione che mi è più congeniale. Spesso le troppe parole rimpiccioliscono grandi significati.

Sa se «A Girl Walks Home Alone at Night» è circolato in qualche modo in Iran?

Ovviamente non ha avuto una distribuzione ufficiale ma ho saputo che in molti sono riusciti a vederlo. Ho ricevuto riscontri positivi dalle persone più aperte, ma so anche che delle recensioni ufficiali mi hanno definita una sorta di demonio. É una cosa che mi fa sorridere: il mio è solo un film.