Capirete presto per quale ragione occorre cominciare dai versi di Because the night, 1978, celebre brano di Patti Smith, che lo compose insieme a Bruce Springsteen. Si apre così «Prendimi ora, baby, eccomi qui/ Avvicinati, cerca di capire/ Il desiderio è forte, è il fuoco che respiro/ L’amore è un banchetto sul quale ci sfamiamo/ Avanti, ora prova a capire/ come mi sento quando sono nelle tue mani/ Prendi la mia mano, vieni al riparo/ Loro non possono farti del male ora/ Perché la notte appartiene agli amanti/ Perché la notte appartiene al desiderio/ Perché la notte appartiene agli innamorati/ Perché la notte appartiene a noi».

E adesso una domanda: chiamereste a sviscerare Because the night, a interpretarne il significato oltre le parole, un signore inglese di una certa età (ben portata), teologo, biblista, dal 1999 al 2001 Maestro Generale dell’Ordine dei domenicani? Non ha avuto nessuna perplessità a farlo Armando Bonaiuto, curatore di Torino Spiritualità 2019, collocando l’incontro tra quelli dedicati alla notte, ma con un occhio alla veglia, dal testo se ne evince il motivo. Timothy Radcliffe, questo il nome dell’insigne oratore, lo abbiamo incontrato nella sede dell’Istituto Missioni della Consolata, gran viavai di religiosi da varie parti del mondo, tutti rigorosamente in abiti borghesi. Timothy (perdoni, padre, la confidenza) è un signore alto, capelli scompigliati come il suo modo di vestire, cordiale al punto che vorresti proporgli una birra al pub.

Domanda di esordio pressoché inevitabile visto il personaggio: padre Radcliffe, ma lei sa chi è Patti Smith, ha mai ascoltato una sua canzone?
(sorride) No, non sapevo minimamente chi fosse e cosa facesse. Amo gli argomenti inusuali, inaspettati, Quando mi dicono «Parla di quello che vuoi tu» lo trovo noioso. Per questo ho accettato volentieri la proposta di Armando. Mi piace sempre iniziare dalle parole di qualcun altro, e da lì arrivare a lui. Non importa se sono o non sono d’accordo. Trovo Because the night molto interessante, parla dell’essere umano e mi ha ricordato l’espressione «Niente di umano è alieno da Cristo».

Andando al tema della notte e della veglia, come ha sviluppato il suo discorso rispetto al brano di Patti Smith, scritto quarant’anni fa e quindi ancora più apertamente trasgressivo?
Mi interessa particolarmente la transizione dal giorno alla notte e dalla notte al giorno, ci fa riflettere sul tempo, che è sempre in movimento. Le parole di Patti Smith mi hanno suggerito, ispirato questo, e portato a riflettere sul fatto che la transizione è anche oscurità, e nell’oscurità le relazioni possono distruggersi. Dunque l’oscurità è una sfida, uno sforzo a rimanere con l’altro. Il tempo della transizione è assimilabile alle crisi, agli ostacoli che si frappongono nelle relazioni tra le persone. Se li superi, il rapporto diventa più profondo.

Because the night racconta un amore passionale, tormentato da insicurezze, bisognoso di proteggersi dagli altri.
Questo amore è al centro della cristianità. Se la chiesa cerca di trasmettere il messaggio che l’amore è semplice, sereno, idilliaco, non dice la verità.

Esiste, perciò, una congiunzione tra i valori di un’artista quantomeno agnostica come Patti Smith e i valori del cristianesimo?
In Gran Bretagna è appena uscito un mio libro, Sono vivo in Dio. Un’immaginazione cristiana. Credo sia necessario dialogare con tutti coloro che stanno cercando di riflettere sulla complessità dell’essere vivi.

Qualche giorno fa, la EMI, Editrice Missionaria Italiana, ha pubblicato il suo Una verità che disturba. Credere al tempo dei fondamentalismi, dove il fondamentalismo è da una parte stragi e guerre, dall’altra sovranismo e populismo dilaganti, che in Italia portano Matteo Salvini a impugnare in pubblico il crocifisso e a baciare il rosario. È più pericoloso il fondamentalismo delle armi o quello che invece del sangue sparge odio?
Occorre distinguere in generale tra la religione popolare, che ricorre spesso nei discorsi di papa Francesco ed è uno strumento di vita, e la devozione popolare strumentalizzata dalla politica, che diventa uno strumento di odio e di morte, una truffa ai danni del credente stesso».

Cito dal suo libro «La fede deve entrare in contatto con le speranze e le paure dei nostri contemporanei che sono attratti dalla cultura del fondamentalismo».
Hilary Clinton ha detto che la metà dei sostenitori di Trump era «un branco di miserabili». Ciò non poteva che confermare la sensazione che l’élite li considera delle nullità. Se non prestiamo attenzione a ciò che li muove, la nostra fede sarà irrilevante.

Fede politica, in questo caso.
Certo. Prenda la Brexit. Dice molto dell’ipocrisia delle élite. Boris Johnson e i parlamentari conservatori si dichiarano da sempre difensori dei diritti del popolo. Niente di più falso. Se la Brexit arriverà, loro, che hanno case in Francia, in Italia, saranno i primi a scappare. Il prezzo della Brexit lo pagheranno i poveri.